14 aprile 2010

DAI DOGMI ALLE INCERTEZZE


Un volta la Chiesa cattolica era un indiscusso riferimento morale per tutta la società umana. Non c'era settore che non fosse pervaso dai suoi insegnamenti. Questa influenza permetteva in ogni ambito della società di poter operare secondo dei punti di riferimento certi. Tuttavia condizionava il libero e autonomo sviluppo di qualsivoglia materia di studio. Sono ben note le diatribe con il pensiero scientifico che nella figura di Galileo videro il massimo esponente di una cultura che si stacco' definitivamente dalle certezze bibliche. Sì capì che il punto di vista poteva cambiare. Nella questione tolemaica copernicana le ragioni non stanno infatti nella particolarità delle posizione assunte, ma nell'aver smosso delle certezze. Con il definirsi del metodo scientifico la posizione dell'uomo smette di essere passiva e di essere subordinata alle sacre scritture. Tutto questo comporta un sostanziale disorientamento per l'essere umano che, una volta sciolte anche le rigidità positivistiche, non riesce più a trovare risposte definitive. Il bisogno di un contenimento dei propri dubbi è alla luce probabilmente dell'affermarsi delle tremende dittature del secolo scorso. Ma ovviamente questa soluzioni si rivelò errata perchè spostava semplicemente il problema. Mettersi sotto Dio o sotto il delirio diabolico dei dittatori fascisti era in sostanza un motivo di irrigidimento verso posizioni totalitarie che non permettevano all'uomo di aprire il proprio sguardo, di liberare le proprie scelte e di conosce gli altri punti di vista. La soluzione arriva con l'affermarsi delle società laiche dove si cerca di conciliare le diverse posizioni in nome della libera scelta di ogni individuo. Ai dogmi di fede o alle certezze scientifiche si sostituiscono riferimenti di tipo convenzionale soggetti al dinamismo del pensiero umano e all'evolversi della società.

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