13 giugno 2023

La propria Scuola

Ci sono tanti piccoli elementi che mi fanno pensare che la scuola sia rimasta indietro a percorsi didattici, modalità valutative e provvedimenti disciplinari non più adeguati alla società odierna. Mi sembra che la capacità o forse addirittura la volontà del sistema scolastico di affrontare e gestire il disagio giovanile sia ancora molto scarsa. Siamo ancora alle note disciplinari che hanno sempre il sapore di un’avvisaglia punitiva quando invece bisognerebbe pensare ad un confronto e coinvolgimento diretto dei famigliari. Siamo ai 2 nelle verifiche perché un giudizio deve essere sempre per forza  dato quando invece bisognerebbe pensare a percorsi di recupero in itinere o meglio a percorsi calibrati ed alternativi.
Siamo alle interrogazioni proposte/imposte per recuperare che hanno più il senso della sfida da affrontare quando invece dovrebbe esserci l’interesse di fornire gli strumenti più adatti a far acquisire quello che non si è studiato e appreso. 
Siamo ancora a modalità di richiamo che fomentano il senso di colpa nella pubblica piazza del contesto classe: 
“Poi la professoressa si avvicina, chiede al 16enne di scusarsi con i compagni per quanto avvenuto nei giorni scorsi”

Ma siamo proprio sicuri che ci sia la capacità di saper cogliere i messaggi che ci trasmettono quei ragazzi che vogliono farci sentire che anche loro esistono e che valgono qualcosa? 

Forse tutto questo è più impegnativo…ma l’importante come sempre è che l’anno scolastico volga al termine e che tutto il percorso didattico sia stato espletato punto per punto. 

Insomma ho la sensazione che non sia cambiato niente.
Serve una profonda riforma del sistema scolastico. 

“La lavagna elettronica spenta durante la lezione…” chissà che risate… ma che poi, a pensarci bene, che grande messaggio che ci sta dietro a questa burlata… che profondo bisogno di sentirsi coinvolti in un’interazione alunno insegnante maggiormente diretta e personale o forse più affettiva che interattiva.
No, non c’era bisogno di colpire alle spalle questa povera insegnante che stava sicuramente cercando di fare nel migliore dei modi possibili il propri lavoro. C’è qualcosa di strutturale che deve cambiare nel sistema scolastico così come è pensato al giorno d’oggi. Ed è la politica, con il coinvolgimento dei diretti interessati, che deve impegnarsi ad affrontare una vera e propria riforma. Perché non basta pensare che ci sia solo bisogno di più psicologi nelle scuole. 

IL BERLUSCONISMO INTRISO IN NOI

 Politicamente parlando Berlusconi ha fatto in modo che la sinistra, relegata ad essere innanzitutto antiberlusconiana, non abbia saputo in questi anni evolversi se non in modo confuso e conflittuale al proprio interno. 

D’altro canto non ha saputo dar vita a quel partito liberale che avrebbe dovuto in qualche modo sostituire la DC per importanza politica. Ma anzi, proprio la sua contrapposizione alla politica cosiddetta romana, ha fatto sì che dell’antipolitica si nutrissero partiti come la lega, il movimento cinque stelle e infine il movimento sociale Italiano sdoganato fino a diventare l’attuale partito di maggioranza. 
Per me è stato fondamentale un adulatore che, per fomentare la propria megalomania, ne ha fatte e raccontare di ogni. È stato il fautore di un effimero ed illusorio benessere per quelli che lo ammiravano mentre lui in barba alle regole potenziava e proteggeva sempre di più il proprio mondo. 
La favola del paese dei balocchi è già da anni in fase di tramonto. Ma purtroppo lascia un paese di tanti disillusi che hanno pensato di poter vivere meglio continuando ad ammirarlo. 
Io invece ammiro tutti quelli che si sono opposti alla sua ascesa, vero presidio di libertà. 
Dopo trent’anni ci ritroviamo ad essere governati dal conservatorismo reazionario di centro destra, preoccupato di proteggere lo status quo di un popolo sempre più vecchio. Servirebbe invece una forza che con lungimiranza sappia dare la giusta svolta a questo paese, senza inseguire facili populismi. Spero, che con la sua fine, inondi una fase politica più serena, meno condizionata e meno pregiudiziale. Libera finalmente di pensare al benessere della collettività e non al mero contrasto politico e sociale.

30 maggio 2023

FOTOGRAFIE DI IERI E DI OGGI

Sto leggendo un libro molto bello e ben scritto da Anna D'Elia, critica d'arte e narratrice, intitolato fotografare come terapia attraverso le immagini di Luigi Ghirri. Mi ha particolarmente colpito proprio un pensiero del fotografo in questione. Egli sostiene che la fotografia funziona sempre come una macchina del tempo. E' uno strumento funzionale alla memoria, che ci permette attraverso sguardi ripetuti di "riattivare circuiti dell'attenzione e vivere pause riflessive, per vedere diversamente, a distanza e ritrovare il bandolo che s'era perso". Rispetto a questo punto di riflessione mi è venuto in mente il contrasto che c'è tra il fare fotografie al giorno d'oggi rispetto al passato. Tutti noi ci ricordiamo dell'attesa, a volte spasmodica, per poter vedere le foto sviluppate del prezioso rullino che alla fine delle vacanze portavamo dal fotografo. Oggi attendiamo più che altro un like alla foto immediatamente scattata col nostro inseparabile cellulare. 

Non c'è più quel percorso narrativo che facevamo al ritiro della busta contenete le nostre fotografie. Ora si vive solo l'istante di un'espressione ben riuscita e quindi pubblicabile. Quello che ci interessa imprimere su uno sfondo è l'idea che si possa trasmettere agli altri uno stato emozionale carico di benessere e soddisfazione, ma che spesso si rileva essere soltanto la copertina patinata di un'esperienza qualsiasi, senza neanche poi così tanti sussulti . La fotografia diventa uno strumento usa e getta, finalizzata a trasmettere un'istante. Non è più lo strumento che ci permetteva di vagare con la memoria, di rivivere un'esperienza indimenticabile attraverso lo sforzo mnemorico e quindi narrativo.

La fotografia ordierna è l'istante di un'illusione. Quella dei nostri vecchi rullini era la piacevo immersione nel nostro passato. 

12 aprile 2023

Good morning sinistra


Ritengo che in questo periodo storico,con le destre al potere, sia fondamentale sostenere un partito di sinistra di massa guidato da una segretaria che abbia “tra i suoi cavalli di battaglia la lotta al precariato, un reddito per i poveri, la difesa dei migranti, sanità e istruzione pubblica e diritti civili.”
Elly Schlein è una ragazza brava ed intelligente. La sua vittoria è un’occasione irripetibile che pertanto va fortemente sostenuta. 
Non ne condividerò a pieno tutte le scelte perché la mia visione politica rimane sempre rivolta con profonda ammirazione all’unico talento riformista che ha cercato di smuovere le acque in questo paese. Ma ci sono periodi storici in cui l’inesorabile linea del progresso deve curvarsi per prendere per mano quelli che più ne hanno bisogno. 
A 45 anni non posso più tollerare di vivere in un paese in cui si debbano mettere in discussione diritti fondamentali quali la dignità, l’equità, il rispetto e l’uguaglianza delle persone.
Per questi motivi ho deciso di dare il mio piccolissimo sostegno a chi ha il coraggio e la forza di contrapporre ad una visione unica della vita la bellezza delle proprie scelte di donna e di compagna. 

08 gennaio 2023

Vialli e gli altri

 Vialli è stato sicuramente una persona importante per lo sport italiano, un personaggio significativo che di certo non ha vissuto in povertà e che nella vita ha avuto anche tante soddisfazioni. Poi purtroppo per lui e per chi lo stimava gli ultimi anni li ha vissuti in sofferenza per colpa di un maledettissimo tumore incurabile.  La sua scomparsa sembra toccarci direttamente per la sua notorietà ed è inevitabile che i media  nei continuino a proporre il ricordo  legato a delle bellissime pagine della storia del calcio. Insomma è tutto più che comprensibile. D’altronde fin dall’antica Grecia ci si ricorda di chi ha fatto grandi cose, di chi con la sua storia ha saputo evitare l’oblio. Però mentre pensiamo a tutta la sua sofferenza dovremmo ricordarci di pensare anche a tutti quelli che ogni giorno muoiono nell’anonimato più assoluto per dei tumori incurabili. E magari dovremmo rivolgere anche un pensiero a quei ragazzi che in Iran vengono condannati a morte per essere stati in piazza a protestare contro il regime iraniano. Insomma è bene rattristarsi per la scomparsa dei propri miti, ma emotività a parte ricordiamoci anche degli altri. 


16 dicembre 2022

Ciao Sinisa

Alla radio Ivan Zazzaroni chiude la chiamata dopo aver risentito la voce del suo caro amico Sinisa. Troppo forte è la commozione per poter parlare ancora senza piangere. 

Ed è difficile anche per noi, perché è inevitabile il trasporto emotivo per la sua morte.  

Non solo perché era un personaggio pubblico stimato sia per la sua storia umana che sportiva. Ma anche perché mediaticamente ci aveva resi un po' partecipi al suo percorso di cura. 


Ce lo ricordiamo tutti  mentre smagrito e con il cappellino in testa a celare gli effetti delle terapie, ci aggiornava sul suo stato di salute guardarci dritti negli occhi e con quel sorriso che sembrava dirci di crederci, di non perdere le speranze, di avere pazienza e di aspettarlo che prima o poi sarebbe ritornato.

Ma purtroppo il male di cui era affetto era di quei sottotipi bastardi che spesso non lasciano scampo. Forse lui lo sapeva e noi non ce lo volevamo dire. 

Perché l'illusione che una persona ricca, giovane e  forte, sicuramente seguita dai migliori professionisti, possa sempre farcela, ci rassicura un po' tutti. 

Ma non sempre è così. Il destino può essere duro con chiunque.

Per questo, a fronte delle tante morti che giornalmente avvengono e di cui siamo informati, la sua scomparsa assume un significato più profondo perché nel nostro piccolo vogliamo ancora credere negli eroi. Lui invece era semplicemente un grande uomo a cui non può che andare tutta la nostra stima e un caloroso affetto. Senza dubbio rimarrà tra i ricordi più belli dello sport di questo paese. 

Un esempio per tutti.

23 novembre 2022

Gli Obama

 La luce che é in noi ovviamente è stupendo e non potrebbe essere altrimenti visto che é stato scritto da una grandissima first lady che ha saputo porsi non dietro e neppure di fianco, ma addirittura un passo avanti rispetto ad un altrettanto grandissimo presidente. D’altronde basta vedere che il pubblico si alza in piedi quando viene ospitata nelle trasmissioni televisive. Per non parlare poi del seguito che ha avuto durante la tournée organizzata sull’onda lunga del successo di Becoming, che purtroppo non ho ancora avuto il piacere di leggere. Gli Obama hanno vinto due mandati ed è inutile dire che hanno dovuto gestire due guerre e far uscire il proprio paese dalla più grande crisi economica di tutti i tempi. Dopo di loro la candidata democratica alle successive presidenziali, una certa Hillary Clinton, ha battuto il record dello stesso Obama di voti assoluti in un’elezione presidenziale.  

Passato il tempo di un solo mandato, quasi per non far regredire troppo l’America sotto la gestione Trump, hanno riportato alla vittoria i democratici con l’allora vice presidente John Biden. Il quale ha retto in una delle situazioni storicamente più difficili l’impatto elettorale nelle recenti elezioni di midterm. Alla faccia di chi pensa che la stagione politica degli Obama sia stata profondamente deludente e fallimentare per il partito democratico. La loro eredità politoco culturale è ancora fortemente incisiva e presente. 

Qua in Italia invece abbiamo messo in piedi un partito democratico che continua a rinnegare i propri segretari perdendo elezioni su elezioni. Ma non c’è da stupirsene. Finché rimarremo legati ad una mitologia politica idealizzata dietro il volto di certe figure, non impareremo mai a cogliere le fatiche che stanno dietro all’azione politica che quasi sempre è fatta di piccoli passi e di difficili confronti con la realtà. 

08 ottobre 2022

Avvertimento ucraino

L'aver svelato il mandante dell'attentato della figlia di Dugin (reato da condannare) e il recente attentato che ha colpito il ponte tra Crimea e Russia, secondo me vogliono dire questo: attenzione Russi, sul territorio ucraino abbiamo, noi ucraini, il pieno controllo delle nostre forze e grazie alle infiltrazioni della "mafia Ucraina" possiamo anche colpire la Russia internamente con attentati terroristici. 
L'apparato di sicurezza di Putin è inviolabile, ma attenzione che sicuramente non c'è più quella coesione di inizio guerra. L'affronto che hanno fatto i russi andando a colpire una capitale europea rimane imperdonabile. I Russi tra l'altro hanno dimostrato di combattere ancora col colbacco, a parte qualche missile e la bomba atomica (ok, opinione un po' forzata, magari esagerata... ma il sentore ė questo rispetto le guerre della potenza americana). E pur pensando che si stia giocando col fuoco, perché un pazzo può sempre far uso della bomba atomica, anche se il lancio non dipende solo da lui, sono certo che gli ucraini, rassicurati dall'appoggio degli americani, non daranno mai più pace ai russi di Putin.

02 ottobre 2022

PD la sfida finale

Il PD nasce come forza progressista e riformista, socialdemocratica, sulla scia del clintonismo e del blairismo, come forza maggioritaria, lasciando fuori rifondazione comunista, cioè la sinistra massimalista. Il risultato è stato la nascita di un partito che per essere di governo e quindi istituzionalmente corretto, si è allontanato dalle problematiche della gente comune guardando più ai processi globali che a quelli locali. Inoltre come dice Occhetto, nel PD è saltato l'equilibrio tra ragione e sentimento, un partito che ha separato i valori dei diritti civili da quelli sociali. "Per i primi bastano semplici dichiarazioni, per i secondi bisogna rimboccarsi le maniche."
Non a caso il dualismo mai veramente risolto tra le due anime interne, quella democristiana e socialista (Margherita vs DS) ha dato vita ad un partito fatto di tante dichiarazioni e poca sostanza. La necessità di preservare gli equilibri interni ha dato vita ad un partito timoroso, rappresentativo del cosiddetto politicamente corretto. Un partito più accademico che sociale, più teorico che pratico. Un partito ad empatia zero. Non so quale possa essere la soluzione, ma senz'altro il PD deve ritornare a farsi carico delle problematiche della gente comune. Parlare di meno dei massimi sistemi e ritornare a proporre (ma l'ha mai fatto?) soluzioni più pratiche, senza essere troppo perfeziosti.
Per fare questo può cominciare a fare tesoro delle tante esperienze locali dove ha saputo amministrare con il giusto equilibrio. 

 


22 maggio 2022

Tempi moderni maledettamente retrogradi

Siamo nel 2022, un anno che sicuramente gli scrittori fantascientifici hanno considerato per la loro storia.

Eppure basta leggere il corriere di oggi per apprendere che dal punto di vista sociale ci sono ancora tantissimi problemi che di certo la tecnologia non ha aiutato a superare.

Cominciamo dall’editoriale Dove l’autore già di per sé è costretto ad affrontare un tema tanto arcaico quanto purtroppo attuale come la guerra. Il massacro di bucha è un onta che macchia ancora di sangue la nostra cara vecchia Europa.

Passiamo ai fatti di cronaca locale. Leggo: un insegnante di sostegno e un assistente per la comunicazione sono finiti agli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti pluriaggravato, in danno di un’alunna sedicenne autistica. 

Torniamo all’estero. A Istanbul degli studenti sono finiti in manette per una manifestazione A favore dei movimenti LGBT. Gli agenti, rigorosamente in assetto antisommossa, sono entrati nell’ateneo e hanno circondato le decine di studenti che sventolavano bandiera arcobaleno parli con amare il rispetto delle persone con orientamenti sessuali diversi.

Infine nella capitale del nostro paese apprendo che ci sono ancora manifestazioni antiabortiste come quella avvenuta ieri.  Chiedono alla politica di bloccare le istanze che vogliono la morte di anziani e fragili. In barba alla loro libertà e alla loro sofferenza. Se questo è il futuro…