
E' risaputo che l'infanzia rappresenta un periodo estremamente importante che pone le basi della salute mentale dell'individuo adulto. Il neonato nei suoi primi mesi di vita vive quella che si può considerare una fase di possesso. L'oggetto da possedere è nello specifico la propria madre. L'intensità di questo dominio è tale che lo stesso bambino è come se non potesse vivere da solo, ma è essenzialmente parte di una relazione. Tra i due soggetti si sviluppa, ma forse sarebbe meglio dire si mantiene, uno stato di fusione. Il seno materno rappresenta per il neonato un elemento di stabilità emotiva. Garantisce che il proprio mondo interno ed esterno continuino a combaciare. Naturalmente lo sviluppo prosegue con la necessità di passare dalla soddisfazione dei propri bisogni interni di tipo pulsionale, alla realizzazione dei propri desideri attraverso la scoperta del mondo. Avvengono dei passaggi graduali rappresentati significativamente dal periodo dello svezzamento. Le esperienze reali permettono di incorporare l'idea del seno, di identificarlo con altri oggetti e di separarsi da esso. Questa transizione stabilisce una relazione con una madre intesa come essere umano autonomo e separato. Una volta realizzata l'esperienza dell'esistenza di un mondo esterno si prosegue in quella che può essere definita una fase di azione. La figura paterna diventa estremamente importante. Per il bambino è lo strumento fatto di capacità e qualità con la quale identificarsi per andare simbolicamente nel mondo ad agire. Con il procedere dello sviluppo è necessario sgarciarsi dall'identità paterna, con la quale ci si è immedesimati, per poter affermare una propria individualità. Nel periodo dell'adolescenza questo meccanismo è alla base dei conflitti che caratterizzano la vita famigliare di molti ragazzi. Siamo infatti in quella che si può considerare come la fase dello sviluppo delle capacità di agire. L'adolescente sente di avere la forza di poter conquistare il mondo. A questo punto la figura paterna diventa un ostacolo, un' autorità morale dalla quale liberarsi. Per agire bisogna possedere una propria etica, sapere distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Sono gli anni in cui, tanto per citare un esempio, i figli iniziano a parlare di politica in famiglia. Dopo la maturità un individuo sente invece crescere il bisogno di sviluppare una capacità di possesso. E' giunta l'ora di dare anche concretezza materiale al proprio agire. La casa in cui si vive viene vista come un ambiente fatto di cose appartenenti alla propria madre. Ma un individuo in quanto tale necessità di avere una sua e personale proprietà privata. Nascono così dei conflitti con la figura materna. Rotto il proprio guscio, è ormai tempo di uscire di casa per farsi una vita pienamente indipendente.
Nessun commento:
Posta un commento