
Io penso che un partito progressista debba sapersi giocare tutte le carte lecitamente possibili per ottenere quelle riforme ormai tanto attese per il bene del paese. Però lo deve saper fare con personalità, mettendo nero su bianco i propri punti fermi e sapendo valutare costi e benefici di inevitabili compromessi. Il tema delle riforme avrà un forte impatto mediatico. E quelli di destra, che verso questi aspetti hanno dimostrato di avere più fiuto (e probabilmente più mezzi), lo sanno bene. Non esiteranno naturalmente ad accollarsi qualsiasi merito sui passi avanti che potrebbero essere fatti e allo stesso modo faranno ricadere qualsiasi fallimento all'inaffidabilità del Partito Democratico. Insomma la vera sfida (come al solito) sarà soprattutto mediatica. Io credo che il PD debba cercare di giocarsi la partita,tenendo ben presente con chi andrà ad interloquire. Se dimostrerà di essere un partito convincente e coerente con i propri intenti, saprà guadagnarsi quella credibilità necessaria per cercare di diventare in
futuro la prossima forza di governo. Non nego ovviamente che non ci voglia coraggio e che non si debba saper evitare la solità ingenuità che ha contraddistinto troppe volte l'azione del PD. Quindi il dialogo è un'occasione per dimostrare la propria maturità non facendosi fregare sul piano dell'immagine. Sulla sostanza dei risultati dal punto di vista delle riforme c'è invece ben poco che possa far sperare in un esito positivo.
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