01 novembre 2009

L'INCERTEZZA DELLA PENA


Mi chiedo se la scienza con il suo sviluppo saprà risolvere i problemi che essa stessa determina o se debba fare riferimento sempre e comunque ad un sistema assoluto di valori. Insomma mi trovo di fronte alla dicotomia tra natura e tecnologia. Posizioni che probabilmente non sono che due faccie della stessa medaglia. Tanto è vero che entrambe sono proiezioni dell'esssere umano. La tecnologia esprime la realizzazione di una volontà di controllo. La natura è intesa come deposito delle leggi morali pensate dall'uomo. Il contesto in cui ci si trova cambia di volta in volta il valore assoluto di certi principi. Dall'altro canto basta pensare alla medicina dove l'incertezza diagnostica rende insostenibile la contrapposizione tra questioni di fatto e questioni di valore. La predittività deve tenere inevitabilmente in considerazione l'autonomia decisionale del paziente e la beneficialità ovvero il rapporto tra rischi e benefici. Se non altro per il semplice fatto che ogni persona è un sistema con una sua complessità intrinseca. Dunque da un lato manca la certezza dei risultati scientifici, affermazione resa certa dalla fisica quantistica, dall'altro manca "una natura" che non sia in realtà specchio del punto di vista umano. Ma allora le nostre scelte fanno riferimento alle regole del gioco della probabilità condizionate dal viver comune. La laicità del singolo individuo non può pregiudicare quella degli altri.

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