09 novembre 2009

IL GIOCO DEI BASTARDI


Il recente film del regista americano Quentin Tarantino non ha come al solito mancato le attese. In "Bastardi senza gloria" lo spettatore si ritrova ancora una volta combattuto tra uno sguardo al sarcasmo di certe scene e una riflessione più profonda verso la cruda realtà dei fatti. I personaggi sembrano essere i protagonisti di un fumetto dove le azioni prendono il sopravvento rispetto alle emozioni. Non ci sono cuori che palpitano, ma strade da prendere come se la vita non fosse nient'altro che la realizzazione di un diagramma di flusso. "Bastardi senza gloria" è come se fosse un grande gioco. Nella vicenda cinematografica dentro una particolare ambientazione sono inseriti diversi personaggi come potrebbe fare un bambino che sta preparando un campo di battaglia per iniziare un gioco con i propri soldatini. Ha così inizio una narrazione soggettiva in cui il regista si muove parallalamente a delle vicende storiche che risultano essere modificate. "Bastardi senza gloria" diventa la realizzazione di un sogno collettivo dove si decide di far accadere quello che si vorrebbe fosse avvenuto. La scena in cui uno dei "bastardi" prende a mazzate un nazista è un contenuto rozzo, ma presente nella vita quotidiana dove con poche parole forti ed efficaci si esprime la propria contrarietà ad un particolare tipo di comportamento. Quentin Tarantino mette in scena questi nostri brutali desideri, rendendosi per questo motivo simpatico soprattutto al pubblico giovanile.

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