
Con la riapertura delle scuole si è tornati a parlare del maestro prevalente. Ma c'è un'altra figura che ogni tanto andrebbe ricordata per il privilegio del ruolo che assume. Il medico deve poter avere per ogni singolo paziente una responsabilità preminente e continua. Ma al giorno d'oggi la necessaria collaborazione tra diverse figure professionali, crea spesso una situazione di rapporti frammentati che non portano ad avere del paziente un esaustivo quadro d'insieme. E' invece compito di un singolo medico rendersi figura unica di riferimento al cospetto delle persone che prende in cura. Il rapporto tra medico e paziente diventa ideale se le conoscenze che riguardano quest'ultimo sono profonde e dettate da un reciproco senso di fiducia. Un paziente non è soltanto un insieme di sintomi, ma è soprattutto un vissuto la cui storia diventa fondamentale per poter usufruitre delle cure più opportune. I dati oggettivi risultano spesso essere delle parziali verità. Addirittura il medico dovrebbe poter avere una figura d'insieme dell'ambito famigliare come suggeriscono alcune patologie. Ma purtroppo la tendenza ad affidarsi ai dati tecnici come se fossero l'esito di un oracolo, ha allontanato i pazienti dal bisogno di avere un singolo medico come riferimento. Eppure in una società sempre più complessa e con la necessità di razionalizzare le proprie risorse, la figura del medico di famiglia ritorna ad essere sia centrale che essenziale.
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