
Rimango perplesso nel sentire colui che dovrebbe essere il nostro presidente del consiglio trasformarsi in un accanito censure, ma meno male che può fermarsi soltanto alle proprie intenzioni. Tuttavia nel presentarsi durante una funzione istituzionale certi colpi di testa dovrebbe lasciarli da parte, a quando può in tutto e per tutto essere quell'uomo che ormai tutti noi conosciamo. Un sacerdote dietro l'altare incarna Gesù Cristo stesso, insomma ci sono ruoli che comportano appunto un certo tipo di comportamento. Ma il TG1 delle 20 propone invece un uomo che dietro l'altare del consiglio dei ministri dice che chi da dati negativi sulla crisi dovrebbe tenera la bocca chiusa. E' evidente che la megalomania ormai ha travalicato qualsiasi spazio di quest'uomo che non conosce neppure più il senso del tempo. Ma mi è capitato anche di leggere oggi su un blog molto agguerrito nel controllare le malefatte nel nostro paese che il corriere della sera avrebbe censurato una notizia. Ora la storia di questo giornale lo rende quasi un'istituzione, ma rimane pur sempre in mano ai privati. E' vero che i giornali prendono i finanziamenti pubblici, ma si tratta di una soluzione per permettere il pluralismo ovvero la sopravvivenza di quelle voci che magari rappresentano una fetta poco ampia della popolazione. quanto poi tutto questo porti ad un effettivo pluralismo sarebbe da discutere. Chiaro deve comunque essere che i finanziamenti pubblici non devono condizionare la libera scelta di un gruppo privato di poter pubblicare quello che vuole, naturalmente nell'ambito della legalità. A me pare che in Italia non ci sia tanto un problema di censura, ma proprio di un equo pluralismo. Le notizie alla fine trovano il loro binario lungo la quale scorrere, ma al di fuori dei grandi organi d'informazione. A volte capita che anche questi ultimi diano notizie particolari, ma condite in modo del tutto parziale. Il sistema televisivo in questo senso è stato molto viziato. Ci dovrebbe essere equilibrio in rai perchè azienda di stato, effettivamente pubblica. Il canone dovrebbe appunto avere il valore di garantire un'informazione il più possibile pluralista. Non sembra essere così, pur tenendo conto del fatto che l'imparzialità a questo mondo è presso che impossibile. Si pretende almeno un ritegno nella sfacciataggine.
Nessun commento:
Posta un commento