
A Macherio l'ultima opera lasciata dall'amministrazione di sinistra, che ha governato il paese per tre mandati, è stata la cosiddetta macchinetta dell'acqua. Fedeli ad un certo modo di fare, anche questa volta non sono mancate la ricerca del bello e della funzionalità per un servizio offerto ai cittadini. L'utilizzo della casetta dell'acqua, da ultimarsi ancora con gli erogatori di latte crudo, è stato a dir poco notevole, con una continua processione neanche fosse la sorgente benedetta di Lourdes. C'è stato un via e vai di famiglie a riempire le proprie bottiglie d'acqua. Insomma è stato un successo per un'opera che parrebbe facile giudicare come del tutto inutile. Purtroppo non sono mancati i maleducati. Come ha riportato la stampa locale, che come al solito ha saputo sottolineare soltanto gli aspetti negativi, alcuni hanno usato l'acqua per lavarsi, per pulire la propria macchina o per ingenuamente bere un bicchiere d'acqua sprecando l'erogazione stabilita a un litro o a un litro e mezzo. La nuova amministrazione ha subito pensato di proporre delle soluzioni, tra cui un simbolico pagamento di 5 centesimi, un meccanismo che renda impossibile bere come se fosse una fontana, l'introduzione di un'opzione per avere piccoli quantitativi d'acqua. Mi stupisco che non abbiano proposto di mettere delle telecamere, ma bisogna anche dire che di fronte ad un problema sono riusciti puntualmente a dare delle soluzioni concrete. Purtroppo però la casetta dell'acqua viene a perdere il suo significato educativo attraverso tutta questa serie di condizionamenti. Si tratta di un servizio che ha la finalità di ridare un valore intrinseco ad un bene prezioso. Per questo motivo non può diventare un qualsiasi distributore di bottigliette d'acqua fresca dipendente da delle monetine. Un messaggio che si vuol trasmettere è anche quello di rimettere al centro un bene pubblico la cui gestione deve essere equamente sostenuta da tutta la cittadinanza e non apparentemente soltanto da chi ne usufruisce. Gli obblighi in una società non possono mancare, ognuno contribuisce per gli altri. C'è un senso di condivisione che simbolicamente e non solo si racchiude nella casetta dell'acqua. C'è lo stimolo ad essere educati perchè quello che tolgo all'altro potrebbe essere tolto anche a me. C'è la presa in carico di un bene che viene mantenuto grazie alla buona educazione di tutti, da un profondo senso civico che nasce dal continuo buon esempio. In un paese piccolo come Macherio tutto questo sarebbe possibile. Ma ancora una volta si preferisce seguire la strada più facile. Peccato perchè l'obiettivo di formare una coscienza critica sul consumo di acqua si riduce ad un mero sottostare a dei regolamenti tecnici.
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