06 febbraio 2009

UN DISCORSO SCRITTO


Siamo in un'epoca in cui ci sono molteplici forme di comunicazione. Ma alla fine esiste ancora un linguaggio fatto da regole grammaticali e sintattiche. A seconda del mezzo di comunicazione utilizzato esso può assumere diverse varianti. La forma scritta utilizzata in un sms non può essere uguale a quella di un testo giuridico, cosa che nessuno sembrerebbe poter dubitare. Il linguaggio utilizzato a tavola con i propri famigliari è quasi antitetico a quello che si usa durante l'esposizione della propria tesi ad una commissione universitaria. Tuttavia non sempre un linguaggio è adeguato al proprio contesto. In particolare oggi c'è la tendenza a confondere il linguaggio scritto con quello orale. Non sempre è opportuno stendere in forma scritta un testo ascoltato oralmente. In un'orazione la modulazione del tono della voce da al testo significati del tutto nascosti in una versione scritta della stessa frase. Ma con l'avvento dei mezzi di registrazione sempre più semplici e comodi da usare, si è ampiamente diffusa la tendenza a "sbobinare" tutto quello che di interessante è possibile ascoltare. E' un errore perchè il linguaggio scritto è diverso da quello parlato. Le conseguenze sono una banalizzazione del linguaggio stesso che uniformandosi in ogni contesto perde quelle sottili caratteristiche che ne arricchiscono il significato.

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