01 febbraio 2009

DEFIANCE


A volte ci si domanda come si possa provare così tanta indignazione di fronte a chi inneggia al nazismo e al fascismo. Sembra quasi di fare un torto a se stessi negando agli altri di esprimere il proprio parere. Poi basta vedere un film, uno di quelli che narrano una storia vera che nello specifico ha a che fare con gli orrori di quel periodo storico dove la bandiera con la croce uncinata doveva sventolare dominante su tutta l'Europa. Defiance è la storia dei fratelli Bielski che rifugiandosi tra le foreste della Bielorussia riescono a scappare al rastrellamento nazista. Ben presto la loro comunità di rifugiati si amplia, riuscendo così a portare in salvo alla fine della guerra ben 1200 persone. Uomini, donne, vecchi e bambini che secondo l'ideologia nazista sarebbero dovuti diventare cenere sparsa nei cieli d'Europa. Il film non vuole tracciare un netto confine tra i buoni e i cattivi. I partigiani non sono umanamente migliori di chi sta d'altra parte. Non si esita a far uscire l'aspetto vendicativo dei rifugiati che linciano senza pietà un soldato nazista che appare essere uno di quei tanti bamboccioni che dove si sono trovati stanno. Siamo tutti uomini con i nostri difetti. Ma c'è la piena condanna alla ragione nazista che metodologicamente vuole mettere in atto uno sterminio di massa in nome di una improbabile superiorità della razza ariana. I rifugiati non scappano dagli uomini, dai loro peccati, dalle loro debolezze perchè sanno di non essere migliori, ma difendono fino alla morte la propria vita da una logica demoniaca. E' un film in cui a stento si riescono a trattenere le lacrime. E' una storia vera, maledettamente ancora troppo vicina a noi. C'era gente che per nascondersi non poteva neanche tremare dalla paura.

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