22 febbraio 2009

LONTANO DALLA LINEA DELL'ORIZZONTE


Il partito democratico in america trionfa, mentre la sua brutta copia italiana rischia quasi lo smembramento. Le dimissioni di Walter Veltroni sono l'epilogo di una serie di errori di tattica politica, di promesse disattese e di odio fratricida. L'incertezza di alcune scelte, prima fra tutte quelle delle allenza, hanno saputo creare soltanto ulteriori pretesti per far aizzare mirate critiche da parte della coalizione avversa e non solo. Bisogna stare attenti di fronte ad una certa valanga mediatica. Walter Veltroni in uno dei suoi ennesimi bei discorsi ha involontariamente descritto quello che non va. Ha detto che, arrivando in sede, ha spiegato le sue dimissioni agli altri politici citandone i nomi. Ebbene era una lista di personaggi della vecchia repubblica. Deludente per un partito che doveva nascere dalla gente, tramite le primarie. Non è un caso se c'è un serio problema di tesseramenti a livello nazionale. Un partito non si crea cercando l'entusiasmo della gente soltanto in campagna elettorale. Tra l'altro il modo in cui gli altri leaders abbiano alzato la cresta all'indomani delle dimmisioni del segretario è sintomatico di una situazione che sarebbe ceduta. A volte nei partiti di sinistra sembra che manchi la volonta di rispettare i ruoli attribuiti da scelte democratiche. Quello che è successo tra la Clinton e Obama qui da noi è impensabile. Chi si sfida poi non si stringe la mano, ma continua la battaglia oltre la fine della partita. La sinistra radicale ha saputo poi ulteriormente dividersi. Quasi dal niente, visto che non sono più neppure in parlamento. Il partito democratico forse ha anche avuto durante il suo cammino una crisi di identità. Che voglia essere qualcosa di più è del tutto auspicabile, ma all'interno dell'Europa il posto tra i socialdemocratici doveva essere scontato. A ragione poi del fatto che l'attuale crisi economica ha fatto diventarte gli attuali governi di destra socialdemocratici nella sostanza. Bisognava continuare sulla linea di proporre qualcosa di migliore e non dell'aspettare l'ennesima schifezza di Berlusconi per poter scendere in piazza. Infine non si possono non leggere le sconfitte guardando gli errori nello specifico. In Abruzzo il PD aveva un governatore che è stato arrestato, mentre in Sardegna uno che si è dovuto dimettere perchè tradito dai membri del suo partito. Non ci si poteva aspettare di meglio.

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