C'è un pensiero facile, servizievole, schematico, che non guarda in faccia all'uomo, ma alle proprie ideologie. Oggi questo pensiero trova il suo principale organo di diffusione nel più arrogante giornale di regime che ci sia probabilmente mai stato sulla faccia della terra. Sotto la maschera fittizia della ragione, argomenta, per mano di giornalisti pronti a dare il proprio fondo schiena al padrone, tesi che sono la negazione stessa dell'essere umano. C'è l'idea che l'uomo sia il prodotto di una catena di montaggio, sebbene mossa da una strumentazione biologica. C'è l'idea di un uomo schiavo, incatenato dall'onnipotenza del proprio padrone. Articoli come il seguente, tratto dalla dichiarazione universale:"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti", sono calpestati in nome di una ragione ideologica che porterebbe alla sofferenza più estrema il proprio prossimo piuttosto che prendere coscienza dell'unicità di ogni singolo individuo. Il tutto è figlio di una cultura vecchia nata dalla paura che l'uomo ha verso sé stesso.
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