14 dicembre 2008

LA MEDIA


Se qualcuno mi dovesse chiedere che cosa io intenda per democrazia, gli risponderei pensando ad un contesto in cui ognuno ha delle opportunità. Dunque la mia sarebbe una risposta egocentrica nel senso che penserei alla possibilità che anch'io avrei di esercitare il potere. Penserei poi che la democrazia è qualcosa che non può prescindere da un ritmo, da un tempo. Deve per forza di cose essere fatta di fermate e di ripartenze con i passeggeri che di volta in volta salgono e scendono. Il posto fisso, il tempo indeterminato, sono più attinenti ad altri tipi di potere. La democrazia è appunto il potere del popolo che viene esercitato tramite una rappresentanza. Ma questa non deve essere intesa come un insieme di pochi che hanno la possibilità, pur se in un tempo limitato, di fare esclusivamente i propri interessi. I confini con l'oligarchia devono essere netti per poter parlare di democrazia, altrimenti si perdono i significati. La democrazia è il governo del popolo, dunque gli interessi di una parte, devono trovare mediazione con quelli della popolazione generale. Le scelte che si fanno a livello governativo devono essere vantaggiose per tutti. Per questo motivo la rappresentanza selezionata deve poter essere controllata.

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