09 novembre 2008

NON SIAMO SPECIALI


Eccomi dentro l'ennesimo teatro della vita dove ognuno si esibisce interpretando se stesso. Facebook è un luogo pieno di protezioni come lo sono essenzialmente tutte le realtà virtuali. L'esposizione del proprio io è fatta in un continuo rispecchiarsi con le proprie immagini, i propri pensieri, le proprie battute, i propri contatti, il proprio profilo. Insomma il dio supremo e indiscusso di facebook è Narciso. Possiamo esporci avendo tutto il tempo di riflettere, di aggiustarci, di non farci vedere quando siamo stanchi. Come tutti i fenomeni della rete all'inizio la tendenza è quella di esporre la parte più brillante di se stessi. Un tipico esempio è quello dei blog, dove vengono scritte tante cretinate da fighettini simpatici. Poi in genere si tende a diventare più introversi come se il tempo riuscisse almeno a togliere qualche maschera. Il mio blog ha cercato fin dall'inizio di mettersi su un piano più profondo, con la consapevolezza di non essere compreso, accettato, di poter cadere in qualche errore. Ma il modo in cui sto filtrando la mia autobiografia è dal punto di vista letterario semplicemente un capolavoro di quello che io potenzialmente posso fare. Facebook con il passare del tempo metterà in luce qualche piccola ombra di ognuno di noi. Dimostrerà che non siamo speciali, come non lo sono neppure tutti gli altri.

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