
Puntuale come un orologio nucleare è iniziata la campagna di distruzione dell'immagine di Barack Obama. Per adesso si tratta soltanto di piccole infilate, ma che contribuiscono a fomentare i primi dubbi su una persona dalla quale ci si aspetta probabilmente troppo. Barack Obama questo lo sa, tanto è vero che, nonostante i proclami fatti di improbabili speranze, come conviene in ogni gara elettorale, nel suo discorso pronunciato la notte del 4 novembre 2008, dice testualmente:"Sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema.Ma sarò sempre onesto con voi sulle sfide che affrontiamo. Vi ascolterò, soprattutto quando non saremo d'accordo". Queste parole sono rivolte a quel mondo della sinistra che non tarda a sfaccettarsi di volta in volta sulle scelte che si devono fare. Adesso è unito dall'entusiasmo, dal sacro santo valore simbolico che l'elezione di Barack Obama rappresenta. Ma ben presto potrebbe essere rinnegato da coloro che non vedranno quella svolta tanto attesa dopo gli anni bui dell'amministrazione repubblicana. In verità ci sono state scelte approvate da entrambi gli schieramenti come ad esempio quella tanto popolare di diminuire le tasse per rilanciare l'economia che hanno creato illusione affossando ulteriormente lo stato sociale. Non a caso il "Financial time" scrive che Obama dovrà fare scelte popolari, ma innocue. Il ciclo economico verrà in suo soccorso come la democrazia lo è venuta dell'America. C'è un sistema della quale facciamo parte, sicuramente perfettibile, ma le cui proposte di rivoluzione potrebbero essere peggiori. Da questo punto di vista Barack Obama si è già dimostrata una persona seria. Non è il Beppe Grillo della situazione. Sa che per governare nel mondo moderno bisogna unire e non dividere come doveva fare l'impero romano. Il dialogo che saprà instaurare con il resto del mondo, lo allontanerà da coloro che l'hanno idealizzato per sconfiggere la politica di destra come se fosse un vero e proprio cavallo di troia. Il giornalista Paolo Barnard scrive di gioire con prudenza, molta. Qualcuno ha già voltato pagina ed è nell'attesa di un muso giallo alla casa bianca.
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