
C'è chi offende il padre eterno facendo della bestemmia un comune intercalare linguistico. In questo c'è una sorta di ingenuo meccanismo automatico paragonabile alla sgraziata abitudine che i milanesi hanno di dire cazzo o i bergamaschi di dire pota. In genere la bestemmia è associata ad una parlata dialettale, quasi come per darle un significato più innocente. Il dialetto è la lingua dei poveri, degli ignoranti, di chi ha già subito troppe punizioni dalla vita per assumersi altre colpe. Tuttavia bestemmiare è, dal punto di vista religioso, un peccato grave. Nella religione cristiana il secondo comandamento dice di non pronunciare il nome di dio in vano. A volte la bestemmia nasce dal bisogno di un vero e proprio sfogo, da parte di chi si sente abbandonato. Indica una rottura. Non sarebbe un'azzardata forzatura interpretare le parole che Gesù rivolge al padre eterno mentre è sulla croce, come una sorta di bestemmia. Gesù domandando a dio perchè lo ha abbandonato sembra per un attimo perdere la propria fede. C'è il nominare il nome di dio in vano perchè egli non abbandona nessuno che si rivolge a lui. Però bisogna precisare che in questo caso non si cerca una rottura con dio, ma anzi si invoca ancora più drammaticamente il bisogno della sua presenza. In chi bestemmia spesso c'è l'accettazione della propria condizione di abbandono, quasi come se fosse meritata. Il bestemmiatore si fa duro, forte, anticipa la propria solitudine. Ma nel pronunciare il nome di dio in vano ne afferma in pieno la sua presenza, diventando quasi paradossalmente un testimone di fede. Mi è impensabile un dio che non abbia le spalle larghe, che non sappia cogliere il significato psicologico che ci sta dietro ad una bestemmia. Durante l'adolescenza ci si distacca dalle figure genitoriali anche con toni aspri, per affermare la propria identità e dunque la propria autonomia. E' in questo periodo che si inizia a bestemmiare. Il bisogno di sentirsi indipendenti è tipico del periodo della crescita. Si rompe con i genitori e per forza di cose con dio. Ma dove non c'è indifferenza c'è un indissolubile legame affettivo.
Nessun commento:
Posta un commento