10 settembre 2008

ELOGIO DELLE EFELIDI


Le efelidi sono qualcosa di eccezionale perchè rendono la pelle di una persona caratterstica, unica e irripetibile. Quelle macchiette che contornano il nasino dei bambini principalmente con i capelli rossi o biondi, del primo e del secondo fototipo, sono di una graziosità assoluta. Dermatologicamente parlando, le efelidi sono definite come macule cutane pigmentate presenti in sedi di fotoesposizione. Il loro colore, gradazione di bruno, può variare di intensità. In estate diventano più scure. Si formano durante l'età pediatrica. La pelle dei soggetti con le efelidi ha un numero di melanociti normali. Queste cellule hanno degli organuli, i melanosomi, all'interno dei quali una reazione enzimatica converte la tirosina in eumelanina e feomelanina. Con il loro contenuto migrano all'interno dei cheratinociti che nei soggetti ad esempio con i capelli rossi risultano avere un contenuto di melanina maggiore. L'eumelanina e la feomelanina sono responsabili del coloro bruno-scuro e arancio-rosso della pelle. La loro quantità dipende dal controllo di alcune proteine tra cui la melanocortina-1(MC1 R). Sotto lo stimolo ormonale dei melanociti alfa, inizia una cascata di eventi che porta alla formazione di eumelanina. MC1 R è invece bloccata da una proteina chiamata agouti, le cui conseguenze determinano la produzione di feomelanina. Dunque secondo lo stato di attività della melanocortina si possono avere pigmentazioni diverse. In particolare risulta essere mutata nei soggetti con le efelidi. Essi hanno una ridotta sensibilità all'alfa-MSH. Producono meno eumelanina che è invece responsabile dell'abbronzatura. La fotoesposizione comporta una produzione di melanina che si distribuisce non in modo uniforme. L'effetto finale è quello di tante pennellate su una cute delicatamente pallida.

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