27 agosto 2008

UN SIGILLO NELLA TESTA


Sarà perchè viviamo in un epoca in cui tutti i principi sono stati messi in discussione. Sarà per il fatto che in mancanza di punti di riferimento ci si sente disorientati. Sarà perchè tutto ci sembra essere relativo, sarà per l'incertezza con la quale ci si presenta il futuro. Sarà perchè ormai le eccezioni sembrano essere diventate la regola. Fatto sta che c'è un'enorme diffusione di gruppi regolati da poche, ma chiare coordinate nella quale molte persone si affidano. Il successo di quelle che non sono nient'altro che delle sette scaturisce dal bisogno di avere dei punti di riferimento. In un mondo presentato dai messaggi mediatici come invaso e pericoloso, ci si vuole sentire protetti. Nella propria nicchia si respira un'aria di purezza. Con la comune condivisione di alcuni ideali si ha la sensazione di aver trovato i giusti parametri per interpretare la vita. Ma in realtà l'appartenere ad una setta corrisponde a rendersi schiavi di una struttura che piano piano chiude gli orizzonti della propria mente. Ci si ritrova in gruppi che esercitano il proprio potere, dato dalla forte coesione dei suoi componenti, per imporsi in moltissimi ambiti della società. Il sistema clientelare diventa un meccanismo all'ordine del giorno che taglia fuori tutti coloro che vogliono ancora rimanere persone libere.

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