08 agosto 2008

RED BULLI


Io quel Matteo Cambi l'ho già visto, tutti i giorni negli occhi di tanti ragazzi che non accettano di essere qualche volta depressi, altre volte ansiosi oppure incerti e sofferenti. Vogliono apparire sempre su di giri, presentandosi come se avessero addosso un'inscalfibile corazza che non lascia trapelare niente del loro vero stato emotivo. C'è una diffusa e inspiegabile paura ad esteriorizzare le proprie emozioni. Forse non c'è tempo per fermarsi a riflettere sulle proprie debolezze, forse si pensa che esse possano essere soltanto un peso che non permette di tenere lo stesso passo del gruppo. Allora c'è chi può far uso di sostanze, dall'alcol, al fumo, alle più svariate droghe, per renderle più leggere. In realtà è come se le proprie debolezze venissero lanciate in aria, attraverso la spinta euforica delle droghe, ma poi ricadono con maggior forza provocando spesso una tragedia. Non si può più perdere il ritmo perchè i legami sono sempre più effimeri. C'è la paura di rimanere indietro, di restare soli, di essere abbandonati perchè tanto come nelle community su internet basta un clic per essere sostituiti con qualcuno che abbia un profilo più idoneo. La bevanda simbolo di questo periodo non poteva essere che l'ormai diffusissima e sempre più di moda "Red Bull". Non si può più dormire.

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