
Ha l'aria dell'uomo qualunque. La sua ironia ha sempre lasciato il dubbio che fosse frutto di inconsapevoli gaffe o di un più acuto saper ridere di se stessi. Se è vero quel che si dice sul fatto che legga moltissimi libri, è difficile pensarlo come un uomo ingenuo. E' il figlio di una delle famiglie americane più potenti, quelle dell'oro nero, del petrolio, del sangue vitale per l'economia di un intero pianeta. Il ruolo istituzionale è nel suo albero genealogico, con il padre già presidente degli Stati uniti d'America. Può essere considerato l' erede al trono che può permettersi tutto come chi sa di avere le spalle coperte, oppure l'interprete di un sogno americano dove anche chi senza particolari doti può diventare l'uomo più potente del mondo. Fatto sta che G.W.Bush passerà alla storia come l'uomo simbolo del primo decennio del terzo millenio. La sua politica ha influenzato quella di molti altri stati non solo dal punto di vista pratico, ma soprattutto da quello culturale. Sono caduti governi che si erano troppo esposti a valorizzare le sue scelte. Ogni paese occidentale si è spaccato praticamente in due, tra i suoi sostenitori e quelli che hanno fatto del no alla guerra un principio indiscutibile. Tra parentesi in Italia sono cresciuti in questi anni personaggi patetici che portano acqua in piazza duomo a Milano e bombe sulle case di Baghdad. Come un vero protagonista della storia si ritrova ad aver anche una data simbolo, quella drammatica dell'11 settembre 2001. Un giorno che è servito come pretesto per portare avanti una politica di guerra che anche i sassi sapevano che prima o poi sotto i Bush sarebbe iniziata. Ma la sua influenza non è mancata in altri campi, prima fra tutti quello energetico. Ha sempre sostenuto che il benessere dei cittadini americani non può diminuire a causa di scelte ecologiste. E' stato forse uno dei presidenti americani che ha maggiormente finanziato i paesi africani. Tuttavia questa, secondo alcuni, più che essere una scelta umanitaria, è stata dettata dal bisogno di imporre l'influenza americana in altre parti del mondo visto che è venuta meno ad esempio in America Latina. Forse non è proprio in tutto e per tutto il personaggio che Macchiavelli aveva in mente mentre scriveva il suo principe. Ma senz'altro la sua politica trova una base teorica in quello che nel 1588 Alberico Gentili scriveva nel suo De Iuri Belli. La teorizzazione della politica dell'equilibrio (balance of power) praticata per mezzo della guerra preventiva come strumento di legittima difesa. Alla fine una storia di persone sacrificate sotto le bombe per farci stare meglio.
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