21 luglio 2008

UNA PASTICCA PER SALVARSI


La notizia è tra le più drammatiche che ci possano essere. Una ragazza che muore dopo essere andata ad una festa. Non se n'è andata per quello che si può ormai descrivere come un consueto incidente stradale, in una folle corsa del sabato sera. E' morta perchè nella roulette russa delle droghe, il proiettile sta volta è toccato a lei. Verrebbe voglia di ritrovarsela davanti per sgridarla, per dirle che è stata incosciente, ingenua e immatura. Ma come si fa a giudicare una ragazza di cui non sappiamo veramente niente. Inoltre che cosa ci può essere di sbagliato nel fare una cosa che rientra nella normalità. Se in centro sociale ci si raduna intorno ad una canna, se in un pub si alza un pò troppo il gomito, se ad un rave party ci si impasticca, non ci si deve di certo stupire. Lei non è colpevole di niente, neanche con tutta la consapevolezza del caso che potesse avere. Viviamo in una società in cui le sorti della propria vita sono affidate alla fortuna. Togliersi un rischio vuol dire rendere piatta la propria esistenza. Ragioniamo in base alle probabilità, perchè tutte le nostre certezze, filosofiche o scientifiche che siano, sono ascrivibili soltanto nell'ambito delle possibilità. Sappiamo che se ci buttiamo giù da un ponte moriamo, ma sappiamo anche che se rinunciamo a qualche trasgressione l'indomani possiamo svegliarci senza niente da raccontare, soli ed isolati dal gruppo e magari con la sfiga di esserci beccati un tumore. Dove la vita non è più così indissolubilmente legata all'aldilà, ad una prospettiva trascendentale, il messaggio principale di questi ultimi anni è che si vive una volta sola. Allora bisogna fare tutto. Viaggiare in modo ansioso fino a vedere l'intero mondo. Si è qualcuno in base alle cose che si hanno, perchè gli oggetti sono l'ancora di salvataggio in una società dove i punti di riferimento vengono a mancare. Insomma cercare di essere normali, di rientrare nella normalità, oggi sembra essere l'unico modo per salvarsi dal proprio personale naufragio.

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