
Le soluzioni alle nostre ansie di rivalsa politica potrebbero essere prese da san Tommaso d'Aquino. Egli fondamentalmente discerne due diversi tipi di comportamento che un popolo dovrebbe mettere in atto di fronte ad un principe ingiusto. Distingue colui che ha usurpato il potere senza avere nessun titolo per occuparlo, da colui che invece ha un potere del tutto legittimo pur esercitato male. Nel primo caso sostiene la necessità di affrontare direttamente il tiranno fino ad ucciderlo o per lo meno eliminarlo. Nel secondo raccomanda che non gli si resista. Infatti un tiranno per esercitio va soltanto sopportato. Un cattivo governo è quasi sempre meritato dal popolo, è una espiazione dei peccati. Dunque non resta nient'altro che pregare. C'è da premettere che san Agostino ha un'idea democratica della politica non proprio consona a quella dei nostri tempi. L'esercizio del potere deve avere come vertice la legge divina pienamente interpretata dalla Chiesa. D'altronde il fine dell'uomo è quello ultraterreno e di conseguenza tutto il resto deve poter essere subordinato ad esso. La legittimazione del potere ovviamente non passa soltanto attraverso i metodi di una consulta democratica, ma sicuramente ai giorni nostri è difficile accettare altrimenti. In Italia quello che ci aspetta è un periodo di lunga attesa. Puniti per la nostra ignoranza e per la nostra pochezza politica. Sempre che pulite le strade di Napoli dalla spazzatura e riempite le nostre teste dalle nefandezze culturali che esprime l'attuale governo, non sia necessario tirare una boccata d'aria.
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