14 luglio 2008
Per me quelle lettere rimangono qualcosa di irripetibile. Erano magiche. Non c'era da leggere quello che c'era scritto, ma c'era da leggere quello che io sono. A volte le bugie hanno la forza di riuscire ad andare più nel profondo di una semplice verità. Quelle lettere erano come se fossero dei sogni. Esprimevano l'inconscio di un ragazzo in crescita. La loro essenza erano le mie emozioni. Non potevano che essere ad un certo punto ingombranti, perchè il peso delle parole aveva tutto lo spessore di quello della carne. Erano piacevoli o fastidiose a seconda dell'intensità del mio respiro. Erano delle lettere che richiedevano come risposta soltanto una presenza.
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