
Appurata l'importanza del rapporto intersoggettivo, tematica approfondita leggendo la nuova rivista di psicanalisi, cepeide, mi è capitato di leggere un capitolo del saggio "La terapia centrata sul cliente" scritto dallo psicologo Carl R. Rogers che si sofferma sulla qualità di questo tipo di relazione. Un incontro interpersonale, nello specifico tra analista ed analizzato, è efficace nel momento in cui vengono rispettati determinati elementi a prescindere dalla preparazione professionale o dalle tecniche psicoterapeutiche usate. Viene a crearsi un' atmosfera costruttiva che pone le basi per una possibile crescita della propria personalità. Il terapeuta deve essere quel che è ovvero autentico, senza l'utilizzo di "maschere". Deve essere congruente con i sentimenti e le emozioni che realmente prova nel momento in cui si esplicita la relazione con il paziente. Questo tipo di autenticità, per niente superficiale, permette di rendere l'incontro significativo. Si instaura una sorta di trasparenza nel rapporto che facilità la possibilità di cogliere elementi che portano ad un arricchimento delle personalità. Importante è anche l'empatia da parte del terapeuta. Deve essere in grado di sentire i sentimenti del suo paziente. Questo facilità il fatto di non soffermarsi soltanto sul proprio punto di vista. Il terapeuta entrando nel mondo dei sentimenti del paziente, è maggiormente in grado di dare significato a certe esperienze. Terza condizione che da qualità al rapporto è la considerazione positiva. L'interesse per il paziente deve essere pieno, basandosi su un amore inteso con il significato del termine teologico "agape". Ogni persona deve essere considerata con delle potenzialità proprie. Questo tipo di considerazione positiva deve essere incondizionata. L'accettazione del proprio paziente non deve scaturire da un atteggiamento valutativo. In tal senso un esempio significativo è quello del rapporto che hanno i genitori verso i propri figli. In fine tutte queste condizioni ovvero l'autenticità del terapeuta, l'empatia, la considerazione positiva, l'accettazione incondizionata, devono poter essere colte dal proprio paziente. Altrimenti difficilmente possono produrre modificazione della sua personalità.
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