
Ore venti della sera, nel telegiornale più subdolamente propagandistico che si possa ricordare, il TG5, un giornalista chiede ad un esponente della maggioranza di governo, quante leggi abbiano varato. Già qui ci si potrebbe soffermare a riflettere sul ruolo che debba avere un giornalista, sulle domande che dovrebbe fare, su che cosa voglia dire fare del giornalismo. Ma sarebbero ragionamenti inutili, che non porterebbero a nessuna conclusione, perchè fin tanto che ci saranno giornalisti servi del padrone questo e soltanto questo sarà il modo di fare giornalismo. Siamo di fronte al governo del fare, che fa leggi che probabilmente avranno anche il merito di inserirsi in un ordinamento che è sì eccessivamente abbondante fino ad essere superfluo in alcuni ambiti, ma che è addirittura carente in altri. Quanto queste leggi possano cambiare la vita di tutti giorni o per lo meno portare ad un miglioramento del quadro legislativo, rimarrà secondo me un mistero. Le nuove leggi che servono a portare giustizia, hanno invece il sapore di qualcosa d'ingiusto, ma ancora non è questo il problema perchè comunque sia viviamo in una società piena di anticorpi benchè sia profondamente malata. E poi si può anche pensare bene ovvero che come tutti quando sono al potere cercano di portare acqua al proprio mulino, ma che alla fine nel promuovere nuove leggi prevalga la massima professionalità. A volte ci si può anche illudere. Insomma premesso che tutto può essere fatto bene, che non ci potrebbe esserre attualmente un governo migliore neppure sulla carta, non si può non fermarsi inorriditi di fronte ad un danno sociale e culturale senza precedenti. Non serve fare qualcosa, basta dire. La parola uccide più della spada. Questo sarà il governo ricordato per aver pensato di prendere le impronte ai bambini rom. Cosa che fa già di questo esecutivo il più schifoso della storia della repubblica. "A me hanno preso le impronte perchè sono rom, e a te?" "A me no perchè sono italiano".
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