14 maggio 2008

LATTE E MIELE


E' percepibile da parte della medicina moderna la tendenza ad accettare determinate pratiche i cui benefici non sono ancora stati, dal punto di vista dei meccanismi scientifici, pienamente chiariti. Il benessere del paziente deve venire prima di qualsiasi pregiudiziale riluttanza nella somministrazione di qualcosa i cui effetti finali sono positivi. Sono comunque note da tempo aperture a pratiche alternative senza che tuttavia ci sia una sorta di snaturamento dei principi scientifici sulla quale si l'odierna medicina. Per la terapia del dolore ad esempio la chiropratica negli USA non è difficile sentirla consigliata da un neurologo al quale ci si rivolge per un mal di schiena. Pratica accettata pur avendo una forte connotazione esoterica è l'ago puntura. Sono passate alla storia i tagli cesarei attraverso queste tecniche. Insomma la medicina è aperta perchè sente e vede tutti i limiti della tecnica ed inoltre è sempre più consapevole della complessità dell'essere umano. E' capendo questa moderna propensione dell'uomo attuale ad accettare tutto il proprio bagaglio culturale e tutta la propria eredità storica, che non ci si stupisce nel leggere in un testo di neurofarmacologia, presso la biblioteca di una facoltà di medicina, la spiegazione sull'efficacia dei cosiddetti rimedi della nonna. Per inciso il rimedio in questione è un bella tazza di latte caldo e miele per la conciliazione del sonno. Nel latte è presente la caseina che ha un alto contenuto di triptofano, precursore della serotonina. Questa è implicata nei meccanismi del sonno. Il miele ha invece il compito di favorirne il trasporto nel cervello grazie agli zuccheri di cui è costituito.

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