
Spesso nei dipinti sembra che il pittore abbia dato forma al proprio inconscio. Appaiono come se fossero le istantanee di un sogno. Una lettura psicanalitica dei quadri più celebri risulterebbe senz'altro interessante. Alcune opere riescono addirittura ad essere l'interpretazione di un inconscio collettivo. I grandi maestri della pittura hanno saputo dar vita a capolavori che meglio di qualsiasi altra forma di espressione, hanno saputo parlaci del comune sentire di una determinata epoca. Prendiamo ad esempio la Gioconda di Leonardo. Nel suo sguardo c'è tutto il compiacimento della sua umanità, della sua esistenza in quanto uomo. Ci sono poi tematiche universali che appartengono al genere umano in qualsiasi epoca storica. Come non pensare all'urlo di Munch che rappresenta uno stato dell'animo che non conosce tempo. Altre opere descrivono condizioni generali che in momenti particolari della storia riassumono meglio il rapporto dell'uomo con la sua epoca. La flagellazione di Cristo di Piero della Francesca potrebbe essere preso come quadro che meglio di altri ci dice come siamo adesso. La violenza sembra quasi essere inevitabile e non si può far altro che tenere le mani inermi come il personaggio che sta seduto sul trono. Alla rassegnazione si aggiunge anche l'indifferenza degli uomini che parlano mentre all'interno dell'architettura si sta compiendo una violenza. La vita va avanti, nonostante il male. Gli spazi hanno lo stesso vuoto dei quartieri moderni, finalizzati più a mantenere le distanze che a creare punti d'incontro.
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