
In psicoterapia il setting è quell'ambiente in cui, grazie a svariati fattori concreti o psichici, può svolgersi un rapporto interpersonale tra psicoterapeuta e paziente. Viene a tutti in mente l'immagine del lettino dello psicanalista disposto in uno studio confortevole e accomodante finalizzato a farsi che si possa instaurare un dialogo privo di censure. Dunque nell'ambito professionale un setting non è da intendersi esclusivamente come un insieme di elementi materiali, la stanza, la sedia, i quadri, ma anche costituito dalle persone che in quello stesso ambiente interagiscono. Nella vita di tutti i giorni c'è un'ambiente particolare che a mio modo di vedere, crea una situazione che può essere volgarmente associata a quella di un vero e proprio setting. Durante un tragitto in automobile, di media durata, può instaurarsi un dialogo tra conducente e passeggero abbastanza libero, dove vengono meno particolari inibizioni. Mentre ad un tavolino del bar c'è una certa tendenza ad atteggiarsi con gesti, sguardi e parole indicativi del fatto di voler dare un'immagine positiva e particolarmente figa di sè, in macchina prevalgono altre modalità. Il passeggero si affida in tutto e per tutto alla guida di un'altro e dunque già questo promuove un senso di protezione. inoltre dalla macchina non si può scappare, è più difficile per questo mentire. L'andamento e i movimenti dell'auto su una strada ben asfaltata possono simbolicamente ricordare quello piacevole della culla. Il conducente invece impegnato nella guida non deve trasmettere insicurezza. Le sue parole sono attentamente dosate come tutti quei gesti ormai automatici che permettono la guida di un'automobile. Un suo sbaglio porterebbe ad un incidente, una sua parola poco felice nei confronti del passeggero creerebbe un clima gelido. Il setting car, con lo psicoterapeuta/conducente e il passeggero/paziente, è un'ambiente dove molto spesso il dialogo diventa riflessivo e sufficientemente inibito.
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