01 aprile 2008

MADRE FISICA


La fisica è una scienza meravigliosa, quanto affascinante, perchè ci permette di descrivere e capire il mondo che ci circonda. Inoltre attraverso la fisiologia, dunque con l'integrazione tra scienze come la stessa fisica, la chimica e la biologia, possiamo arrivare a capire come funzioniamo noi stessi. La fisica ci parla di particelle e campi, attraverso teorie che hanno trovato conferme sperimentali come nessun altra. Eppure ci sono forze come la gravità che non riescono ad essere integrate nel complesso delle leggi fisiche, ma che hanno la stessa dignità nell'essere accettate. La teoria delle stringhe, da chiamare preferibilmente delle corte, perchè termine meno forviante e che da concettualmente l'idea di non considerare un sistema costituito da elementi puntiformi, si è proposta di compiere questa unificazione. Di recente testi di divulgazione scientifica hanno fermato questa apparente illusione per il fatto di non aver trovato nessun tipo di conferma sperimentale da cinquant'anni a questa parte. Ma tutto questo rientra nel fascino teorico della stessa fisica che forse più della filosofia ha saputo realmente stupire il genere umano. Eppure la sua evoluzione non è praticamente mai l'estrazione di qualcosa di nuovo e di inaspettato da un cilindro magico. Già nel diciannovesimo secolo si è riusciti ad unificare fisiche come quella dell'elettricità e del capo magnetico. Nel secolo passato invece quello che sembra essere magicamente scaturito dal genio di A. Einstein non è che la dovuta conseguenza di leggi brillantemente scritte da scienziati come Maxwell e Minkowsky. Insomma la fisica riesce a stupire quanto umilmente sa guardarsi dentro. Acceleratori di particelle di nuova generazione cercheranno finalmente di trovare particelle come quella di Higgs, per adesso soltanto teorizzata. Tuttavia non è che un aspetto di una teoria più complessa che meglio di altre ci ha permesso di descrivere il mondo.

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