23 aprile 2008

LA DAMA CON ERMELLINO


L'interpretazione che il critico d'arte Vittorio Sgarbi fa del capolavoro "La dama con ermellino" è suggestiva, ma non del tutto condivisibile. Egli sostiene che il personaggio appare distratto rispetto allo spettatore. Addirittura afferma che è del tutto indifferente al nostro sguardo. E' come se noi la vedessimo, ma lei non si accorgesse nella nostra presenza. Il suo sguardo è provocatorio perchè ci esclude. La sua attenzione è indirizzata verso un solo punto, che è la persona che non c'è, ma che è evocata dalla contrattura e dalla tensione del suo volto. Quest'altro è sicuramente l'uomo che ama, a cui indirizza appunto uno sguardo esclusivo. Dunque il ritratto di Cecilia Gallerani rappresenterebbe un teorema d'amore. Tuttavia bisogna ricordare che anche nel precedente ritratto di musico, del probabile Franchino Gaffurio, lo sguardo non è rivolto verso lo spettatore. Non siamo di fronte ad una soluzione stilistica unica nel suo genere. Sicuramente in entrambi i quadri è rappresentata un'eccezionale introspezione psicologica, cosa che giustifica un profondo esercizio interpretativo. Nel caso specifico de "La dama con ermellino", è evidente l'effetto di movimento creato dalla torsione tra l'ovale del volto e la piramide che costituisce il mezzo busto. E' come se Cecilia Gallerani si distraesse dallo sguardo del pittore rappresentato poi da noi spettatori perchè non ha bisogno di presentarsi. Questa sua consapevolezza è manifestata dalla leggera contrattura delle sue labbra. Sembra quasi essere leggermente divertita, come se ci avesse appena fatto un indovinello. Noi dobbiamo capire chi è lei, senza che lei ce lo dica con il suo sguardo, che può dunque rivolgere altrove. Gli elementi identificativi sono rappresentati in modo curioso dal fatto che in greco il termine ermellino allude molto al suo cognome Gallerani, ma ancora più importante dell'aspetto anagrafico è il significato che avrebbe la sua mano. Questa è esageratamente grande, dalle dita lunghe e sottili. Come nota lo stesso Sgarbi questo elemento crea un continuo con il corpo dell'ermellino. E' un continuo fisiognomico. La dama trattiene il suo doppio. Da esso sarebbe possibile dedurre le caratteristiche psichiche della donna.

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