03 marzo 2008

OLTRE IL NOSTRO CORPO


La scienza serve ad aprirci gli occhi, a farci vedere quello che altrimenti ci sarebbe celato. E' stato fatto un esempio molto efficace del ruolo che ha la scienza. Lo spettro delle onde elettromagnetiche può essere paragonato ad un burga dove le fessure per vedere sono quelle della luce visibile. Ebbene, rispetto a quest'ultima parte tutto il resto sarebbe lungo chilometri. Dunque quello che noi percepiamo è in base a come si sono evoluti i nostri organi di senso, adattati apposta per delle specifiche necessità di vita. Altri animali, come gli insetti ad esempio vedono un mondo diverso dal nostro, con il visibile spostato verso l'ultravioletto a scapito del rosso che appunto non vedono. I pipistrelli percepiscono onde sonore per noi non percepibili naturalmente. Una volta la via lattea era considerata l'unica parte dell'universo esistente. Poi con lo sguardo scrupoloso del noto astronomo Hubble i nostri orizzonti si sono allargati. Il telescopio che già altri stavano usando gli ha permesso di capire che l'universo va oltre a quello che si potesse credere. Negli anni trenta del secolo scorso con l'avvento del microscopio elettronico si è potuto dare uno sguardo anche al microcosmo, aprendo un mondo, quello biologico/cellulare, che ci permette di capire com'è complessa e meravigliosa la vita. L'ingenio umano ha ben presto capito che le onde radio provenienti dal cosmo potevano essere associate a qualcosa di materialmente a noi più famigliare. In tanti altri casi la scienza ci ha illuminati, ci ha permesso di uscire dalle risicate potenzialità del nostro corpo. Forse la vera funzione della scienza è quella di svelare e continuamente svelare la natura, ponendoci di fronte ad una verità che per essere tale non può mai essere statica.

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