
Con il termine depressione s'intende una diminuzione del tono dell'umore. Una persona depressa avrà sentimenti di tristezza, dolore e pessimismo. Viene distinta una depressione esogena se è reattiva ad una situazione nota, da una endogena quando non si riesce ad individuare una causa specifica. C'è poi tutta una serie di sintomi che accompagnano l'umore depresso. Questi possono interessare svariati ambiti, dai disturbi di tipo vegetativo a quelli di carattere psicomotorio. La depressione maggiore in psichiatria rientra appunto nei disturbi dell'umore, è definita secondo una serie di sintomi ed entra in diagnosi differenziale con altre patologie. Pensare ad una persona depressa vuol dire immaginare qualcuno che non abbia più interessi, che non sia in grado più di risalire dal luogo "depresso" alla quale le circostanze della vita l'hanno fatto ritrovare. Al giorno d'oggi si è soliti abusare un po' del termine depressione, probabilmente per la tendenza che si ha a rimarcare, ingigantire ed estremizzare ogni questione. In una società dell'immagine, dove è importante sapersi mettere in evidenza, non c'è spazio per quegli stati emozionali interni più sottili. Bisogna coprirsi con qualcosa di grosso, entrare nella patologia della depressione come se si stesse girando sopra ad un ingombrante jeeppone. Sarebbe invece opportuno ritorna a parlare di tristezza, utilizzando il termine in modo appropriato. Essere tristi è qualcosa di normale, di non patologico. Non sempre durante l'arco di una giornata è possibile essere felici o provare gioia perchè qualcosa ad esempio può andare come non ce l'aspettavamo. Infatti la tristezza viene anche definita come l'incontro tra i desideri e i propri limiti. Sarebbe dunque importante riflettere se c'è stato qualcosa che ci ha disturbati o magari deluso. Le cause apparirebbero meno insormontabili di quello che si potrebbe credere. Addirittura si potrebbe capire che si è semplicemente stanchi perchè si è dormito poco.
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