
Si moltiplicano i telefilm americani di carattere medico, sanitario, investigativo con intrecci che coinvolgono sempre più diverse discipline. Il messaggio sembra essere chiaro. Di fronte all'iperspecializzazione non è più possibile agire singolarmente, ma è necessario offrire la propria esperienza all'utile esercizio di una più ampia equipe di lavoro. Naturalmente non manca la figura di riferimento, il leader che catalizza e riassume le diverse professionalità. Tuttavia non ha di certo l'immagine del super eroe solitario: i suoi poteri non possono prescindere dai contributi dei suoi collaboratori. Il lavoro di squadra che emerge dai telefilm americani, e non solo, è sicuramente un aspetto significativo dei tempi che corrono. L'attuale complessità raggiunta in ogni ambito delle discipline umane fa si che una persona può essere poliedrica soltanto se si mette in gioco con altri. Da questo punto di vista rimane carente l'approccio che ad esempio hanno i professori scolastici alla condivisione del loro lavoro. Nelle scuole di oggi manca proprio un lavoro di equipe e se per caso sono presenti diverse figure rimangono comunque distanti da una prestabilita gerarchia. Importante, se non fondamentale, è il lavoro d'equipe anche in ambito medico. Risultati positivi si sono ottenuti con l'istituzione di unità territoriali di assistenza primaria (UTAP). I medici di famiglia possono associarsi tra loro e con pediatri assicurando, grazie alla rotazione, un'assistenza continua. Un paziente pur avendo il suo medico di riferimento, può rivolgersi anche ad uno degli associati. Non sembrano poter nascere incrinazioni nel rapporto diretto tra medico e paziente.
Nessun commento:
Posta un commento