
Dal "Principe" di Macchiavelli è stato dedotto che il fine giustifica i mezzi. Principio preso alla lettera dall'attuale destra italiana. La vittoria elettorale è da ottenere sempre e comunque, come d'altronde qualsiasi schieramento desidererebbe, anche al costo di presentare come leader politico colui che non ha saputo smentire coi fatti qualsiasi tipo di critica. Silvio Berlusconi quello che si temeva che avrebbe fatto con l'uso del potere politico l'ha fatto. Oggi è assolto perchè, per opera del suo governo, il fatto che ha commesso non costituisce più reato. La mente geniale che qualcono pensava potesse portare ampi benefici per l'Italia ha praticamente paralizzato un intero paese. Doveva essere il motore propulsivo di una nazione che aveva il profondo desiderio di svecchiarsi. Invece la furbizia con la quale negli anni precedenti aveva fatto diventare oro tutto quello che toccava, non ha potuto avere gli stessi effetti per il bene della comunità. Anzi più gli altri stanno fermi e più lui brilla di luce propria. Quale credibilità può mettere in gioco una destra che si fa tanto portabandiera di valori profondi, quando presenta uomini il cui comportamento etico è a dir poco raccapricciante? Sentono la vittoria in pugno, sentono il potere vicino ed è questo che conta soltanto. Non importa se con l'attuale legge elettorale frutto di una loro vergognosa mossa, si potrebbe ripresentare la stessa situazione di quest'ultima legislatura. Bisogna subito andar dietro al carro dei sondaggi favorevoli. Magari facendo sentire sempre meglio le parole dei vari ospiti di destra che devono essere stati istruiti a dire che quello di Romano Prodi è stato il peggior governo della storia della repubblica. Così gli elettori che vedono in Silvio Berlusconi il salvatore della patria aumenteranno ancora. Eppure sarebbe ora di parlare di complici, se pur a volte giustificati dall'ignoranza. La gente non sa che sta per riaprire la porta all'uomo sbagliato. Le idee? non è più tempo di particolari.
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