
La probabilità che un dato evento si possa verificare, si calcola, nel modo classico, facendo il rapporto tra i casi favorevoli all'evento e i casi ugualmente possibili. Dunque questi ultimi devono essere numericamente noti. Si parla invece di probabilità frequentistica quando "...la probabilità di un evento è approssimata alla frequenza relativa con cui l'evento si manifesta qualora si ripeta il medesimo esperimento un numero elevato di volte". Se per calcolare la probabilità che mi esca il numero 6 nel lancio di un dado posso usare il calcolo probabilistico classico, casi favorevoli 1, casi egualmente possibili 6, se voglio sapere qual'è la probabilità che un farmaco mi dia degli effetti collaterali sulla popolazione devo usare la probabilità frequentistica. In questo caso più aumento numericamente il campione, più mi avvicino al valore ottenuto con un calcolo probabilistico di tipo classico. C'è poi la probabilità soggettiva. In base alla propria esperienza personale ognuno di noi sente che un evento è più possibile di un altro. Di recente è stato fatto un esperimento su dei neonati. Si è visto che, pur in mancanza di esperienza, già erano in grado di intuire quale evento avesse probabilità maggiore. Insomma, le nuove schiere di giocatori non mancheranno mai.
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