22 gennaio 2008

IL MONDO


Alle olimpiadi gli Stati Uniti d'America mi hanno sempre impressionato. Presentano un medagliere ineguagliabile. Sono in grado di selezionare i migliori in molteplici discipline, potendo contare su un bacino d'utenza continentale. Numericamente soltanto l'unione sovietica riusciva a tenere testa agli americani, quasi a voler riassumere le competizioni sportive come una grande sfida tra le potenze mondiali dell'epoca. Ora la Cina, secondo i pronostici, è destinata ad ereditare la supremazia statunitense. Altri confronti sembrerebbero improponibili perchè nazioni, come ad esempio l'Italia, dispongono di un patrimonio umano decisamente ridotto. A parità di metodologia sportiva nella preparazione dei propri campioni, appare ovvio che sia avvantaggiato chi può contare su una selezione più ampia di atleti. Nel mondo del calcio è difficile, se non improbabile, che nazioni equiparabili a singole città urbane, possano ambire a vincere importanti competizioni mondiali. Gli americani sono consapevoli della propria supremazia e gli sforzi messi in gioco nelle olimpiadi possono anche essere letti come un motivo di compiacimento personale. D'altronde sono, nel bene o nel male, la principale potenza mondiale. Se vogliono andare sulla luna, sanno di poterlo fare. Ci sono nazioni che stanno crescendo, ma che non hanno ancora raggiunto un livello pari di ricchezza culturale e sociale, pur avendo altrettante disponibilità umane e territoriali. Da questo punto di vista l'Europa avrebbe tutte le carte per poter competere con gli Stati Uniti d'America, se non fosse perennemente in una fase embrionale della sua identità politica. La nostra è una cultura che si basa su solide fondamenta ereditate dal passato, ma quella attuale è essenzialmente americana e ne percepiamo tutto il suo peso. In campo scientifico è da oltre oceano che ci aspettiamo le scoperte più importanti che ci cambieranno la vita. Degli Stati Uniti d'America abbiamo in mente tutta una serie di marchi che, probabilmente a causa della forza delle multinazionali, definiscono interi settori attraverso il loro nome. Lo spazio è la NASA, il cinema è Hollywood, il fast food è Mc Donald, l'informatica è Microsoft e Apple. L'impatto culturale che riescono ad avere gli artisti americani, pensando ad esempio ai grandi scrittori, ai musicisti e agli attori, è frequentemente a livello planetario. Certo, anche loro hanno dei vezzi che non sono esportabili e che contribuiscono a darle un'identità unica. Tuttavia chi non è statunitense non può negare che definire gli Stati Uniti al termine di semplice nazione sia del tutto riduttivo. Forse è più appropriato dire che sono il mondo.

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