03 settembre 2007

UNA VISIONE


Se con i nostri occhi potessimo fermarci a fissare un oggetto senza mai distogliere lo sguardo da esso, come una videocamera ferma sul proprio cavalletto, ad un certo punto non vedremmo più niente. Le cellule sensitive dell'occhio è come se si stancassero di svolgere un continuo lavoro di ricezione. Per far fronte a questo tipo di evenienza siamo fortunatamente dotati di un sistema complesso detto saccadico. Molto probabilmente dal punto di vista evolutivo rappresenta la soluzione al momento più conveniente per un sistema visivo come il nostro. Potrebbe essere un modo scaturito dalla necessità di mantenere il più efficiente possibile una struttura così complessa com'è quella della visione umana o essere qualcosa che è intrinseco al nostro modo di vedere il mondo. Infatti le saccadi sono dei movimenti volontari e involontari fatti dai nostri occhi, della durata di circa 200 msec, diretti verso l'immagine di un oggetto. La nostra visione è scandita da questi movimenti eppure essi non ne determinano nessun tipo di alterazione. Se lo stesso meccanismo lo avessero le telecamere vedremmo l'immagine muoversi. La domanda che si pongono i ricercatori è perchè per l'occhio umano questo discorso non vale, noi abbiamo una visione statica delle cose che guardiamo, senza per così dire strisciate visive. C'è chi dice appunto che le saccadi ci permettono di vedere la realtà così come noi la vediamo.

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