
Un romanzo che non può mancare sul comodino di uno scienziato è "Frankenstein" di Mary Shelley. La scrittrice maturò la sua opera in un periodo particolarmente fiorente per la divulgazione scientifica. Ebbe modo di prendere spunto dalle lezioni di Humphry Davy, brillante chimico e membro della Royal Institution, che riusciva ad attirare l'interesse di parecchi ascoltatori. Per la cronaca il suo successore fu niente di meno che un certo Michael Faraday. Dunque il contesto è quello di una fervida ammirazione nei confronti di chi è fautore del progresso scientifico. Le conferenze alla Sorbona di Parigi assumono ad esempio un' atmosfera teatrale per il richiamo di pubblico che provoca la figura di Luis Pasteur. L'entusiasmo è tale che si può parlare di una vera e propria penetrazione culturale del pensiero scientifico. La scienza sembra essere un mezzo per liberare i popoli dal giogo delle superstizioni e dall'assolutismo. "Frankenstein" si propone come un' opera che mette in guardia l'impresa scientifica dall'essere motore del progresso tecnologico dando all'uomo una capacità di controllo della natura fino a fargli credere di essere onnipotente ed egli stesso creatore. Mary Shelly fa una critica alla scienza che non tiene conto della moralità. E' noto dalla lettura del romanzo che Frankenstein è lo scienziato e non la creatura mostruosa ottenuta dall'unione di parti anatomiche di vari cadaveri. Eppure il nome dello scienziato viene comunemente riposto al mostro come ad indicare che ha dato vita e forma al lato peggiore della sua personalità. In realtà il cosidetto mostro diventa tale, diventa una figura negativa, per così dire cattiva, perchè quello che si può chiamare suo padre non riesce ad accettarlo, non riesce a capirlo. Esso rappresenta il frutto di un' opera che travalica le capacità umane, che diventa imprevedibile ai suoi occhi fino a spaverntarlo. Sarebbe riduttivo inserire il romanzo di Mary Shelly nel pensiero dell' irrazionalismo romantico, ma senz'altro egli sottolinea il fatto che nella vita ci sono aspetti che non possono essere trascurati. Un rapporto può diventare tragico se mancano sentimenti come l'amore. L'attualità di questo romanzo sembra essere addirittura sconcertante. Vengono in mente subito alcune tappe che hanno segnato il dibattito scientifico degli ultimi anni. Dall'ormai famigerata pecora Dolly, frutto della prima clonazione tra mammiferi nel 1997, al sequenziamento dell'intero genoma umano, al tentativo di ottenere la più semplice forma di vita in laboratorio, fino alle recenti notizie sulle chimere embrionali, gli argomenti che richiamano alla mente il tentativo dell'uomo di avere sempre più potere sulla vita sono molteplici. Il passo a compiere imprese propriamente azzardate sembra ormai essere breve. Abbiamo già assistito al tentativo di fare trapianti di testa, vittime dei poveri primati. Insomma tutte cose che dovrebbero far porre l'uomo in una posizione di particolare attenzione.
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