15 settembre 2007

NASCERE


La malattia determina una frattura con il proprio corpo. Di conseguenza vengono le meno le soddisfazioni dei propri bisogni e dei propri desideri. L'uomo si ritrova in una situazione di malessere dove capacità che si possono definire spontanee come il comunicare e il mangiare, diventano motivo di forte disagio e sofferenza sia fisica che psichica. Per questo motivo nasce nella malattia il bisogno di essere accuditi. E' come se si ritornasse ad una fase ancestrale della propria vita, in un periodo della propria infazia dove l'accudimento genitoriale permette quella crescita positiva che renderà poi l'essere umano autonomo. Dunque la malattia può essere anche vista come rivelazione dell'umano, perchè in essa c'è la riscoperta del bisogno fondamentale dell'uomo che è la condivisione dell'amore. La comunione con gli altri diventa motivo di conforto, di corroborazione e di alleggerimento delle proprie sofferenze. Al malato la malattia sembra quasi voler dire che sta iniziando un nuovo percorso di crescita che per l'essere umano in quanto tale, non può avvenire se non in relazione con gli altri. Siamo di fronte ad un nuovo parto che comporta il passaggio da una situazione di benessere all'interno del prorio utero materno, ad un momento di sofferenza e rottura per poter iniziare una nuova vita.

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