
Uno stimatissimo psicologo ci parla dell'errore di pensiero più comune. Daniel Kahneman è conosciuto per aver ricevuto il premio nobel per l'economia, dunque in una disciplina diversa dalle sue specifiche credenziali. Tra parentesi questo mi fa ben sperare nella possibilità di fare l'en plain vincendo tutti i nobel disponibili. Un pizzico di ambizione ogni tanto ci vuole! L'errore di pensiero riguarda il fatto di essere particolarmente ottimisti nel controllo degli eventi. Politicamente parlando l'esempio ormai classico è quello delle ultime guerre attuate sia in Iraq che in Afghanistan dove il presidente americano ha decretato la vittoria non so quanti migliaia di morti prima. Nella vita di tutti i giorni come automobilisti siamo del tutto ottimisti nel controllare ogni tipo di situazione che ci si potrebbe presentare durante la guida. Addirittura si dice che il 95% al volante della propria auto pensa di esser migliore di quelli che ha intorno sulle altre macchine. Purtroppo la realtà non è sempre come ce la si può aspettare, l'uomo non riesce a dominarla con le proprie previsioni. Al massimo può prendere delle precauzioni, che sono nel caso del codice della strada, ad esempio il fare uso delle cinture di sicurezza, il rispettare i limiti di velocità. Questo ottimismo nel controllo degli eventi a mio modo di vedere è più tipico nella cultura Americana. Non bisogna dimenticarsi che i primi coloni credevano di avere il potere di plasmare la terra perchè mandati da Dio a dominare il mondo in quanto esseri umani. Le metropoli americane nascono con questo pensiero. Non è un caso che si parla, per questo e ben altri motivi di religione americana. L'uomo europeo è più coscienzioso, avvantaggiato dalla propria esperienza storica tende ad avere un comportamento più prudente. Tutto questo probabilmente ha un suo riflesso sulle economie, dove quella americana tende ad essere più flessibile, a richiedere meno garanzie ai debitori, quella europea ad essere più statica, più incentrata al risparmio. Mi viene per un attimo in mente il pensiero banale che associa l'interventismo americano ai motivi di interesse economico nel momento in cui le previsioni cominciano a non avere un riscontro proprio roseo. . Se così fosse l'ottimismo con cui si affronta la realtà spesso può diventare il pessimismo più estremo per chi la subisce.
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