22 luglio 2007

TATUAGGIO PER VINCERSI


Siamo la generazione dei tatuati. Penso che in nessun altra fase storica ci siano state così tante persone dalle fasce d'età più varie che hanno deciso di farsi fare un tatuaggio. E' un intervento radicale e soprattuto irreversibile, che non può non far porre qualche domanda sul perchè di questo fenomeno. Gli psicologi avranno senz'altro inventato qualcosa. Probabilmente una prima motivazione è semplice e banale, ma è anche il fulcro della nostra società. Qualcuno ha fiutato l'affare e la moda si è diffusa. Una moda che tra l'altro non può limitarsi ad essere passeggera, perchè il tatuaggio è qualcosa dalla quale non ci si può spogliare. Io ad esempio penso di non essermi mai fatto fare un tatuaggio perchè sono sempre stato un pò in contro tendenza per quanto riguardano le mode. Soprattutto per quanto riguarda le inutili cazzate, tra l'altro costose. Tuttavia potrebbe anche essere che io sia frenato dalla paura di sbagliare. Ci potrebbe anche essere un rispetto per il mio corpo che mi ha anche sempre impedito di fumare. Verrebbe da pensare che chi si tatua è qualcuno che non si accetta totalmente o che per lo meno segna il proprio corpo perchè vuole cambiare. Sarebbe abbastanza logico pensarlo visto i modelli inraggiungiblili che i media ci propongono e il ritmo che dobbiamo tenere per stare al passo coi tempi. Fatto sta che è una certezza il numero elevatissimo di persone tatuate, tutte che sembrano quasi avere un proprio marchio, come se fossero dei prodotti. E' l'estetica del riconoscimento, per rendersi oggetto da vendersi agli altri. A me il tatuaggio fa pensare perchè è una pratica primitiva, è il bisogno di affermazione di una propria identità o più semplicemente un segno per farsi distinguere dalla massa. Ma potrebbe anche essere un modo per dire agli altri che almeno su sé stessi si ha ancora qualche potere.

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