23 luglio 2007
INGRESSO LIBERO
Un cittadino americano da anni si rifiuta di pagare le tasse. Sostiene che la sua è una lotta per la libertà. Una campagna per la libertà di scelta terapeutica procede nella raccolta di firme per chiedere: a) la totale e indipendente autonomia dei Medici di usare in Scienza e Coscienza i mezzi preventivi, diagnostici e terapeutici più idonei, anche se non riconosciuti ufficialmente, non provati o nuovi, per salvare la vita, ristabilire la salute o alleviare la sofferenza;
b) la totale e piena libertà di scelta terapeutica per i pazienti.
In realtà sono richieste il cui senso di libertà è completamente snaturato. Se esaudite porterebbero a delle conseguenze terribili in cui sarebbe il proprio egoismo a rendere schiavi. Un sistema anarchico porterebbe soltanto alla prevaricazione sull'altro. Infatti l'obiezione che gli uomini sarebbero portati a rispettarsi a vicenda per il proprio bene non sta in piedi perchè implicherebbe una sorta di tacita legge condivisa, dunque sarebbe difficile parlare di vera e propria anarchia. Tuttavia è chiaro che entrambe le questioni sopracitate sono poste perchè esistono dei problemi, ma che ovviamente non possono avere una soluzione così radicali. Sulle tasse le critiche sembrano essere inevitabili, visto il loro peso sul singolo cittadino. Egli non trova il giusto corrispettivo tra tasse pagate allo stato e servizi offerti. In questo senso la politica si deve muovere per ridare equilibrio. Comunque sia sono convinto che più profondamente le critiche alle tasse nascano dalla perdita del senso di condivisione che si ha con il prossimo. Sulla libertà di cura le conseguenze di pratiche alternative si sono già viste con la vicenda del metodo dell'ormai defunto Prof. Di Bella. L'illusione di una cura miracolosa sarebbe dietro l'angolo per tutte quelle persone il cui pensiero deve essere rivolto all'ultima fase della propria vita. I malati diventerebbe semplicemente delle cavie.
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