20 luglio 2007
IL VOCABOLARIO DI DIO
Io parlo italiano. E' la mia lingua che ho acquisito fin da piccolo; è la cosiddetta mia lingua madre. Nel mio cervello le aree cerebrali deputate al linguaggio sono predisposte per farmi comunicare in italiano. Io penso soltanto nella lingua che ho imparato fin da piccolo, perchè i mie circuiti neuronali si sono plasmati su di essa. Dunque se voglio parlare in modo perfetto con un mio simile devo avere l'opportunità di utilizzare l'italiano, altrimenti vado incontro a tutta una serie di difficoltà. Potrei come fanno molti imparare bene un' altra lingua, ma per adesso non ne ho l'opportunità. Se invece voglio comunicare con quello che io ritengo essere il padre eterno, il linguaggio che adopero è anche in questo caso quello che ho imparato fin da piccolo. Il linguaggio che si usa per parlare con Dio è quello della propria religione, perchè solo essa, acquisita fin da piccoli, risulta essere spontanea e in grado di dare forma ad espressioni veramente sentite. La religione non è nient'altro che un linguaggio che utilizziamo per rapportarci al trascendente. Il mio vocabolario è quello cristiano.
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