18 luglio 2007
IL SENSO DEL MALE INCURABILE
Da molti la malattia è descritta come un processo trasformativo, talvolta evolutivo perchè determina per lo meno una crescita interiore da parte del soggetto interessato. In realtà quando la malattia è tale da poter segnare il proprio destino, diventa un processo involutivo. Il soggetto colpito ha il desiderio di tornare indietro ad una fase della propria vita precedente al dramma che d'ora in avanti è costretto ad affrontare. Non pensa necessariamente ad un periodo felice, anzi, si proietta in un passato qualsiasi, piuttosto che recente, in cui era in grado di vivere una vita così detta normale, semplice e fatta di quotidiano. Quello che si riscontra maggiormente nelle persone affette da tumore maligno non è infatti il desiderio di consumare delle esperienze particolari, ma di vivere la propria vita nei suoi aspetti più semplici, soprattutto intorno ai propri cari, senza alti nè bassi. Insomma è il desiderio di riprendersi uno stato anteriore. In questo senso appaiono significative le parole pronunciate da un noto primario, Gianni Bonadonna, colpito da un importante ictus cerebrale:"Come Faust venderei la mia anima al diavolo per tornare come ero prima". Tutti gli altri ragionamenti sul senso della malattia sono, nella maggior parte dei casi, soltanto processi messi in atto per consolarsi.
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