19 aprile 2007

CROCIATA


Attacco armato alla casa editrice Zirve, accusata di pubblicare libri sul cristianesimo. Questo è successo in Turchia dove tre persone sono morte in nome della libertà di professare la propria religione. Non deve essere visto in modo negativo il fatto che facessero proselitismo. I termini con cui un cristiano cerca di convertire il suo prossimo fanno parte della dialettica umana e certamente non vi è presente l'uso della forza. Il motivo è del tutto rispettabilissimo perchè parte dal presupposto che soltanto chi crede nel vangelo di Cristo sarà salvato. Il tema della libertà di religione è un diritto fondamentale dell'uomo, sancito dall'omonima carta internazionale. Purtroppo ci sono ancora troppi paesi al mondo dove questa libertà è ampiamente negata e duramente repressa. Un noto opinionista di cultura cristiana fa notare che i cristiani nel novecento sono stati l'agnello sacrificale di tutti i regimi totalitari come ad esempio quelli nazofascisti e comunisti e democratico laicisti come ad esempio, in particolari periodi della storia, quello turco, spagnolo e messicano. Parla di cristiani che sono sempre stati inermi, ma assolutamente tenaci fino a sacrificare la propria vita con il martirio pur di continuare ad amare Gesù cristo. Denuncia un fenomeno globale di martirio nel secolo scorso che tuttavia non è stato sufficientemente rilevato, se non addirittura nemmeno percepito o considerato, dagli storici e dalla stessa chiesa cattolica. Secondo questo opinionista dopo il concilio vaticano secondo nella chiesa cattolica è imbalsa l'idea che non ci fossero nemici. Il concilio ha lavorato per 5 anni senza emettere una sola parola di condanna al comunismo. La causa sarebbe da additare ad un patto scellerato che Giovanni ventitreesimo fece con Mosca per avere due rappresentanti del patriarcato. La conseguenza è stata l'avanzata di un'idea ottimistica che, sempre secondo questo noto opinionista cristiano, piano piano è tracimata nel corso degli anni per cui oggi si hanno parroci che danno sale ai mussulmani, oppure famose riviste cattoliche che stampano il corano a fumetti. Solo con Paolo Giovanni secondo si è acquistata di nuovo la consapevolezza di una chiesa che soffre sotto le persecuzioni. Tuttavia rimane un tarlo, un cancro (ebbene usa proprio queste parole) dentro il cattolicesimo che è il modernismo teologico, politicamente progressismo, che ha impedito di vedere l'evidenza. Forse unibilato da una "cultura di destra" questo opinionista non ha capito il senso di una chiesa in cammino per portare pace, fratellanza e amore. Una chiesa consapevole delle sua fondamenta, che sono millenarie, sa che non potrebbe mai temere il dialogo con le altre professioni di fede e che anzi con esse un muro contro muro porterebbe soltanto a violenza. La crisi della chiesa non è dovuta al pericolo di una dominazione islamica, ma ad una società sempre più secolarizzata. E' giusto ricordarsi dei martiri cristiani, ma un gioco delle proporzioni con tutte le altre persone di diverse fedi morte a causa dell'intolleranza religiosa è quanto meno inopportuno.

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