10 marzo 2007

LA PATINA DEL TEMPO


La telecamera che zooma sulle rughe della pelle, sui pori, sui segni del tempo che rimangono e si allargano rendono transitorio se non addirittura vano l'utilizzo di qualsivoglia crema correttiva. L'ambiente è accogliente, la compagnia è piacevole con ciascuno che è fatto a modo suo, ma adatto a quella tavolata in cui c'è ancora tempo per un pò di spensieratezza. Lo zoom si stringe e si allarga, piccoli problemi, i soliti problemi sembrano fare parte del quotidiano. C'è quella sigaretta accesa che bisogna spegnere perchè la vita non va mandata in fumo, ma va assaporata nei suoi aromi migliori. Si mangia con gusto. Ci si prepara con cura, magari non capendo ancora che quelle piccole rughe agli occhi degli altri sono delle terribili fenditure. Ci si perde in una relazione cercando uno svincolo dalla normalità, per prendersi di nascosto quello che già si possiede. Ci si indossa un maglioncino rosso per dire agli altri il segno della propria emorragia subaracnoidea. I solchi si allargano e si approfondiscono. La compagnia è attesa con fastidio. C'è solo del vino rosso che serve solo a bagnare le ferite. L'ambiente è segnato da un passato che sembra essere senza ritorno. Ma c'è ancora tempo per qualche sorriso, per poter parlare delle proprie rughe con ironia. C'è ancora il bisogno di sentire qualcuno dietro alle proprie spalle. E i segni del tempo possono finalmente depositarsi nell'ennesimo dipinto di una vita.

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