
Se leggo di un noto vaticanista che biasima l'utilizzo del cilicio, allora capisco che la chiesa si trova in agonia. Sono sterili reazioni per cercare almeno all'interno di se stessa di mantenere un'identità. La Chiesa ha capito che deve farsi riconoscere dai propri fedeli, ormai ampiamente distratti dalla complessità del mondo in cui vivono. Cerca di darsi un' immagine, fatta di loghi, di marchi, di mezzi propagandistici al fine di preservare una distinzione netta e chiara dalle innumerevoli pseudoreligioni di natura cristiana. Da qui deriva il bisogno di intensificare un culto mariano che pur rimanendo a livello dottrinale una venerazione, nella pratica non si è fatto niente per limitarne il sopravvento rispetto al vero culto che è quello verso Dio. La Madonna, i Santi fino ad arrivare a fenomeni mediatici come Padre Pio che servono soltanto a cogliere un sentire popolare, un' onda di consenso assolutamente da cavalcare. E con i soldi sempre da fare la Chiesa si è ritrovata ad essere priva di quella voce che sappia parlare all'anima dei propri fedeli. Oggi come oggi risulta essere soltanto una istituzione, che cerca di fare politica seguendo una linea ideologica sempre più netta per poter essere una parte ben riconoscibile e dalla voce distinta. Ecco dunque che si addentra in tematiche di carattere sociale e scientifico con estrema arroganza giustificandosi col fatto che è tra i suoi compiti difendere l'opera di Dio ovvero la stessa natura umana. Si sforza, secondo me cadendo in contraddizione, di dare armonia alla fede e alla ragione, ma se la fede dovesse essere ricondotta ad essere la risultante finale di una sequenza logica allora sarebbe corretto dirsi agnostici perchè sarebbe soltanto una delle possibili alternative del ragionamento fatto. Avere fede vuol dire credere in una certezza indimostrabile, far dipendere la ragione da essa causa l'indimostrabilità di ogni ragionamento. Cristo con la sua resurrezione ha contraddetto qualsiasi logica, ha rotto i confini tra la vita e la morte facendo capire all'uomo che c'è una dimensione divina che non riusciamo a cogliere se non tramite la sua parola. La Chiesa deve ritornare a leggere il vangelo per ridare all'uomo uno sguardo verso l'alto. Cristo si è fatto esempio di come il rapporto tra lui e suo padre debba essere imitato dagli uomini che vogliono salvarsi. Ha parlato di eternità. La Chiesa non parla più di Cristo perdendo la propria identità.
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