05 febbraio 2007

SIGARETTA TRANSIZIONALE


Quell'1% di fumatori in più appare come una sconfitta per chi vede nel fumo di sigaretta un vizio assolutamente da perdere. E' un risultato netto, un 1 a 0 che non lascia dubbi. Il numero di fumatori non solo non è diminuito, ma anzi è aumentato. Il lieve entusiasmo che aveva portato a credere ad un calo considerevole del numero dei fumatori dopo la legge Sirchia è scoppiato come una bolla di sapone. In molti ci credevano, pur sapendo che l'intento del provvedimento era quello di salvaguardare la salute delle persone nei locali pubblici dall'effetto dannoso del fumo passivo, cosa che in linea di massima è stata ottenuta. Ma è certamente curioso notare le capacità organizzative che hanno messo in atto ogni tipo di locale per mettere a proprio agio le persone che devono uscire fuori a fumare. Il fumo non può essere annoverato semplicemente tra le tante cose che nella vita fanno male, perchè le proporzioni del confronto non reggono. Basta guardare le statistiche per sapere che è la causa del 90% dei carcinomi polmonari, per sapere che rientra come causa in un numero elevatissimo di patologie. I soldi che lo stato guadagna con le tasse sulle sigarette non bastano a coprire i costi sanitari provocati dal fumo. Il motivi di quell'1% in più possono essere molteplici e probabilmente non rappresentano un trend statistico reale, ma è indicativo di una situazione che dovrebbe cambiare drasticamente e invece tende a persistere. Forse in una società in cui il rapporto tra il proprio essere interno e il mondo che ci circonda diventa sempre più difficile, la sigaretta rappresenta un pò un oggetto transizionale nel senso di come lo intendeva il grande pediatra Winnicott. Per molti è il salvagente che serve per navigare nelle acque burrascose di tutti i giorni.

Nessun commento: