
Una ideologia che non tenga conto del particolare ha le fondamenta poco stabili. Un rischio che può correre è quello di entrare in contraddizione con quello che viene appurato dal metodo scientifico. Un esempio è dato dal creazionismo più estremo che, sulla base di quello che è scritto sui testi sacri, nega acquisizioni scientifiche ottenute in discipline secolari come la paleontologia, la geologia, l'astronomia e come addirittura le materie di base. Anche se un problema viene affrontato da un ottica diversa non è detto che le due strade debbano arrivare a negarsi a vicenda. Un passo avanti è stato sicuramente fatto dal mondo cattolico che riesce ad avere una visione ampia del disegno di Dio sulla natura lasciando alla scienza di rispondere alle domande riguardante il come di certi eventi. Non a caso, pur se con discrezione, ha dato spazio nei propri organi di informazione a quel mondo laico della scienza che per motivi scientifici e filosofici era in sintonia con le scelte in materia di etica. Eppure assistiamo ad una scienza che riesce a spingere sempre più in là il ruolo del divino. Pensiamo ad esempio al darwinismo. Vediamo che, partendo dal presupposto che siamo credenti, il soffio creativo di Dio è stato seguito da una serie di eventi molto più complessi per dare vita ad esempio all'uomo rispetto alla presa alla lettera delle metafore bibliche. La scienza non permette di dare senso e valore al mondo cosa che è di pertinenza ancora delle ideologie, ma queste ultime non possono negare nella loro descrizione del tutto il particolare. Lasciare alla scienza quello che è della scienza è possibile, perchè dietro di se Dio ha sicuramente l'infinito.
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